Palazzi & potere
Un viceministro e due sottosegretari per Verdini: è la politica...

Almeno l'ultimo arrivato nella grande giostra «centrista», Verdini, questa contraddizione tra «potere» e «consenso» non se la pone proprio. A lui interessa solo il primo «elemento» e il suo orizzonte politico si ferma al 2018. Fino a lì il suo programma è chiaro, cadenzato. Intanto vuole far pesare al premier il suo appoggio: l' altroieri prima di ordinare ai suoi di partecipare al voto sulla nuova legge sull' omicidio stradale e garantire il numero legale al Senato, Verdini ha preteso, per l' ennesima volta, che Luca Lotti, il plenipotenziario renziano, gli telefonasse per chiedergli soccorso.
Le tappe successive sono semplici, quasi banali. «Nelle primarie del Pd - ha spiegato ai suoi - appoggeremo i candidati renziani; poi, alle elezioni, faremo la campagna elettorale nelle città per i candidati renziani; quindi, parteciperemo ai comitati per il sì al referendum per le riforme renziane; e, infine, all' indomani della vittoria al referendum, entreremo nel governo renziano». Insomma, un Renzi minuto per minuto. Addirittura scrive minzolini sul giornale, Verdini, che su questi argomenti è meticoloso, ha già pronta la lista della spesa: un viceministro e due sottosegretari, da dividere tra nord, centro e sud.