Palazzi & potere
VISTI DALL'ESTERO

Quello che dicono di noi: la stampa internazionale
WALL STREET JOURNAL
Dopo aver coordinato tentativi ripetuti e sinora infruttuosi per soccorrere le banche più in difficoltà, il governo italiano si è orientato verso un “improbabile” salvatore: il presidente e amministratore delegato di J.P. Morgan Chase & Co., James Dimon. Il finanziere, scrivono Max Colchester e Giovanni Legorano, è un “italofilo”: la sua banca ha istituito da tempo una presenza consolidata nel paese ed ha stretto solidi legami con le sue istituzioni. Resuscitare le banche italiane più sofferenti “è un compito sconfortante e denso di rischi, una delle sfide fondamentali poste dalla finanza europea”: gli istituti di credito del Belpaese, com'è noto, sono gravati da una quantità eccessiva di sofferenze bancarie, e i regolamenti post-crisi impediscono allo Stato di intervenire con decisione per risolvere il problema. In questo contesto, J.P. Morgan è gradualmente emersa come la migliore speranza dell'Italia, forse l’ultima.
LES ECHOS
Secondo Olivier Tosseri, corrispondente del giornale economico francese a Roma, il 4 dicembre è “il giorno del giudizio” per Matteo Renzi. In quella data gli italiani saranno chiamati a pronunciarsi sulla riforma costituzionale tanto voluta dal Presidente del Consiglio. Per recuperare consensi, il premier (consigliato dallo spin doctor Jim Mesina) per due mesi, senza mai fermarsi terrà quasi ogni giorno interventi e comizi.
FRANKFURTER ALLGEMEINE ZEITUNG
Tobias Piller dedica un articolo agli 80 anni di Silvio Berlusconi, “l’imprenditore che è stato una speranza per il Paese che non è riuscito a cambiare l’Italia”. L’ex premier ha detto: “La politica non mi ha mai appassionato. Mi ha fatto solo spendere un sacco di tempo e di energie”.
WALL STREET JOURNAL
I governi dell’Unione europea stanno portando avanti il progetto per una cooperazione più stretta in materia di difesa. Il piano per attuare la difesa comune europea che è al primo esame dei ministri “non significa creare un esercito europeo, ma avere più cooperazione per una difesa più efficace in piena complementarietà con la Nato” ed attuare strumenti già esistenti come i 'battle group' , ha detto Federica Mogherini l’Alto rappresentante dell'Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza.
