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Parlamento, ecco la classifica dei più assenteisti in Italia. FI al vertice

Assenteisti, "desaparecidos", numerosi i volti del Parlamento che fanno a gara a chi lavora di meno o chi lavora di più.
Assenteisti, "desaparecidos", numerosi i volti del Parlamento che fanno a gara a chi lavora di meno o chi lavora di più. Come riporta Il Fatto Quotidiano vi è una vera e propria sfida tra deputati e senatori a chi siede più volte in Aula.
Secondo i dati riportati da openparlamento.it i senatori risultano rispondere più attivamente rispetto ai deputati e la compagine di governo giallo-verde supera le opposizioni.
Parlamento, ecco la classifica dei più assenteisti in Italia. Al primo posto c'è la Brambilla
Forza Italia guida la top ten degli assenteisti con 4 parlamentari su 10 . Medaglia d'oro a Michela Vittoria Brambilla, assente al 98,5% delle votazioni: impegnata tra dog show, dibattiti in difesa degli animali.
La scorsa legislatura superò di poco l’1% di presenze, ma questo per via di una straordinaria percentuale di missioni, ovvero attività autorizzate fuori da Montecitorio, pari all’80%.
Al secondo posto Antonio Angelucci, imprenditore milionario con una richiesta di condanna a 15 anni per truffa ai danni della sanità, proprietario dei quotidiani Il Tempo e Libero, anche lui di Forza Italia: è assente all’89% delle votazioni.
Medaglia di bronzo allo scrittore grillino Leonardo Penna: presente solo al 22% delle votazioni, ma per ora resiste alle purghe grilline. Al quarto posto l’imprenditore tuttofare, Guido Della Frera, forzista pure lui, col 74,8% di assenze.
Al quinto posto si piazza Giorgia Meloni, la leader di Fratelli d’Italia ha una percentuale di assenza che supera il 73%.
Segue Vittorio Sgarbi, eletto con Forza Italia e oggi del gruppo Misto. A ruota poi con il 69,1% di assenze l’ex ministro Antonio Martino, uno dei fondatori del partito-azienda di Berlusconi e l’ex presidente del Consiglio Paolo Gentiloni, che in questa legislatura ha totalizzaro il 67,3% di assenze.
Ottavo, nono e decimo posto sono, rispettivamente, di Erasmo Palazzotto di LeU (63,7%), Fausto Longo, eletto in Sud America nelle liste del Pd e ora nel Misto (60,1%), e della vicesegretaria del Pd Paola De Micheli (59,6%).
Senato, ecco la classifica dei più assenteisti in Italia. guida la classifica Cerno
Il Fatto Quotidiano passa poi al Senato composto da 320 membri. Le percentuali di assenteismo sono in generale più contenute.
Primo Tommaso Cerno, l’ex direttore dell’Espresso, finito nelle liste del Pd per volere di Matteo Renzi. Ha partecipato a 818 votazioni su 3.550: la sua percentuale di assenze è del 76,9%.
Secondo in classifica, l'avvocato di Silvio Berlusconi, Niccolò Ghedini, che in questa legislatura ha raggiunto il 61,3% di assenze.
A seguire la forzista figlia di Bettino, Stefania Craxi (57,38%). Quarto posto per il vice presidente del Senato Ignazio La Russa (Fratelli d’Italia) col 55,46% di assenze, seguito da un ex collega nel governo Berlusconi, Paolo Romani (45,69%).
A ruota poi l’ex viceministro socialista Riccardo Nencini (36,2%), la leader di +Europa Emma Bonino (35,75%) e il calabrese d’argentina Adriano Cario (32,5%), eletto all’opposizione ma fattosi subito governativo.
Daniela Santanché chiude la top ten, che comunque risulta presente o in missione in oltre il 70% dei voti.
Non solo assenteisti. Ecco invece gli stakanovisti
Il Fatto Quotidiano nella sua analisi tiene a precisare anche i nomi degli stakanovisti: alla Camera i primi cinque sono grillini. Primo, col 100% delle votazioni il pentastellato Marco Bella, chimico che insegnava in California.
Vincono però i senatori, ce ne sono ben 19 presenti a tutte le votazioni (9 grillini, 8 della Lega, uno di FdI e uno di FI).
“Per quanto riguarda il contenimento dei costi della politica, è evidente che il dibattito non si esaurisce certo con i vitalizi. Ad esempio quando non si è presenti in aula o in commissione deve esserci una sensibile diminuzione degli emolumenti. È un principio di giustizia e meritocrazia”.
Così si esprimeva la presidente del Senato Maria Elisabetta Alberti Casellati, ma fino ad ora non sembrerebbe rispettata questa dichiarazione.