Pd, Renzi: gruppo dirigente rancoroso. Buttano tutto in caciara

"Un gruppo dirigente rancoroso ha cercato di buttare tutto in caciara. Non vogliono fare né il congresso né le primarie perché poi sanno che si volta pagina". Lo ha detto Matteo Renzi dopo l'Assemblea dei democratici del week-end. "Dopo aver rinviato tutto il rinviabile in Parlamento e al governo, dal finanziamento ai partiti agli F35, ora vogliono rinviare anche il congresso. Quando hanno deciso di smettere, ci facciano un colpo di telefono che noi veniamo a Roma".
"Il governo non ha nulla da temere dal Pd: non siamo noi a fare 'o fa cosi' o te ne vai'. Quello lo fa Brunetta, non il Pd". Lo ha detto Matteo Renzi che ha assicurato: "Non ho nessuna fretta di far cadere il governo, ma ho fretta di farlo lavorare". Per Renzi "il problema del governo Letta-Alfano e' che e' di larghe intese e ha senso se fa le cose, non se le rinvia. Io non vedo nessuna preoccupazione circa il rapporto tra il governo Letta e me". Ma, ha ribadito Renzi confermando le parole dette in assemblea sul rapporto deficit-Pil: "non dobbiamo diventare campioni mondiali di alibi". Quanto al suo rapporto con Letta, il sindaco di Firenze ha affermato: "un amico e' quello che ti dice in faccia le cose, non quello che ti dice 'tutto bene' davanti e poi ti accoltella alle spalle".
"L'assemblea del Pd ha fatto una brutta figura, mentre il paese vive la situazione che vediamo, con possibilita' ma anche difficolta', il Pd sabato ha perso un'occasione per parlare dei problemi del paese. Tutti i candidati hanno parlato dei problemi del paese ma qualcuno ha voluto bloccare tutto".
"Non faro' la foglia di fico". Lo ha detto Matteo Renzi a Omnibus su La7, rispondendo a chi gli chiedeva se non teme di fare la stessa fine di Romano Prodi, messo a fare il premier dai partiti e da loro stessi fatto cadere due volte. "Non faro' la foglia di fico. O uno di noi, chiunque sia, viene chiamato a fare un progetto di cambiamento radicale, o non si va da nessuna parte. Il giochino di alcuni era: il Pd lo teniamo noi e tu fai il premier. A me non interessa fare il premier in se', voglio cambiare l'Italia. E il Pd deve essere lo strumento per cambiare l'Italia. Se invece resta lo strumento per cambiare le regole del congresso mi cadono le braccia".
IL CONGRESSO - E' convocata per venerdi' mattina alle 10 la direzione del Pd che dovrebbe varare le regole per il congresso. Nelle ultime ore era circolata la voce di un possibile slittamento a lunedi', ma e' stata invece confermata la data fissata nel documento votato dall'assemblea. Dopo che sabato e' saltato l'accordo sulle modifiche dello statuto, sara' necessario ora delineare un percorso a tappe forzate che tenga conto dell'unico punto fermo stabilito: le primarie l'8 dicembre.
"Io penso sia arrivato il momento di farla finita con le dichiarazioni e le polemiche sulle regole che ci devono portare al prossimo congresso. Sono certo che Guglielmo Epifani, Davide Zoggia e chi sta lavorando per affrontare e risolvere le questioni aperte sapranno trovare la soluzione che ci deve portare a svolgere le primarie per il segretario l'8 dicembre". Lo dichiara Gianni Cuperlo, deputato del Pd e candidato alla segreteria del partito, commentando le ultime dichiarazioni sulla questione delle regole per il congresso. "La prossima riunione della Direzione armonizzi i tempi e fissi il percorso che ci deve portare a quella data".