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Politica
Post su Napoli, Fraschini ad Affari: "I leghisti dicevano cose peggiori"

Post su Napoli, il consigliere comunale pavese Fraschini ad Affari: “Pensavo che un’eventuale polemica rimanesse circoscritta"

Il consigliere comunale di Pavia Niccolò Fraschini è finito nella bufera per un post scritto contro napoletani, romeni e francesi. Ad Affari Fraschini risponde: “Ho passato due giorni veramente terribili. Quando si pubblica un post con toni alti ci si deve aspettare delle reazioni, è nella norma ma mi pare che siamo andati oltre”.

Se l'aspettava questa bufera?

“Così tanto no. Non mi aspettavo che il post di un umile consigliere comunale di Pavia potesse arrivare fino a Napoli. C’è stato un passaparola molto forte. Chi mi ha rilanciato è stato Andrea Scanzi”.

Ecco appunto, ha ricevuto aspre critiche da giornalisti come Scanzi e Mentana che in Italia fanno opinione…

“Pensavo che un’eventuale polemica rimanesse circoscritta nel mio territorio. Anche perché fino a qualche anno fa qualunque esponente della Lega (ex Nord) diceva cose 100 volte peggiori e nessuno se li filava. Questo coronavirus ci farà morire di politicamente corretto”.

Il post di Fraschini

“Noi lombardi veniamo schifati da gente che periodicamente vive in mezzo all’immondizia (napoletani et similia), da gente che non ha il bidet (francesi) e da gente la cui capitale (Bucarest) ha le fogne popolate da bambini abbandonati. Da queste persone non accettiamo lezioni di igiene: tranquilli, alla fine di tutto questo, i ruoli torneranno a invertirsi”

Ridirebbe quanto ha scritto?

“Col senno di poi me lo risparmierei. Non per il contenuto che è totalmente veritiero. Mi spiace, purtroppo sono cose tristi ma vere. Nessuno è contento che periodicamente Napoli subisca quelle umiliazioni di vivere fra i rifiuti. Non lo riscriverei più per risparmiarmi la gogna mediatica eccessiva a cui sono stato sottoposto, per non parlare di tutte le minacce sotto cui il mio profilo è stato sepolto”.

Quindi quanto ha scritto lo pensa veramente ma non lo ridirebbe?

“Esattamente.”

A Pavia rappresenta il Centrodestra moderato e liberale, non crede che un moderato del Centrodestra alcuni toni, alcune definizioni, dovrebbe risparmiarsele? Oppure crede che il Centrodestra moderato debba adeguarsi al tempo che si sta vivendo, dove le opinioni radicali hanno più presa…

“I toni erano sicuramente alti ed eccessivi, ho esagerato. C’è poi effettivamente un tema sulla comunicazione dei liberali italiani che secondo me è una comunicazione troppo soft e politicamente corretta. Qualche volta i liberali farebbero bene a dare ‘pane al pane e vino al vino’. Senza utilizzare toni offensivi perché è sbagliato, infatti se qualcuno è rimasto offeso per i miei toni me ne dispiaccio. Questa situazione può essere un’occasione utile per riflettere fra i liberali sul fatto che serva una comunicazione un po' più aggressiva, perché si rischia di rimanere compressi fra Il Pd, che è ultra politicamente corretto e FdI che fa del superamento del politicamente corretto una delle sue armi più efficaci”.

Si ritrova comunicativamente con FdI e Lega?

“Ad oggi l’elettorato chiede prese di posizioni nette, e noi moderati rischiamo di sparire”.

L’hanno definito razzista. La cosa la ferisce? 

“Non mi sento minamene razzista ed è una definizione che mi ferisce. Ho avuto la possibilità di studiare e viaggiare, anche al Sud e sono stato benissimo. La mia critica non era alle persone ma alle amministrazioni locali del Sud che hanno preso provvedimenti discriminatori contro i cittadini del Nord. Il mio post è stato dettato dall’esasperazione di questa situazione e in privato ho ricevuto tanti messaggi di solidarietà”.

Ha replicato al post di Andrea Scanzi specificando che quello che ha detto è il pensiero un po' di tutti i lombardi ma non crede che in quanto rappresentante delle istituzioni, il suo compito è anche quello di dare l’esempio e di filtrare quello che l’opinione pubblica pensa?

“Ripeto, non riscriverei quanto ho detto. Non intendo utilizzare mai più quei toni”.

Il Consiglio Regionale della Lombardia l’ha denunciata…

“L’ho scoperto dai giornali, il Consiglio Regionale ha tutti i miei riferimenti. Perché io lavoro per loro. Quello che hanno detto è falso. Io ho il tesserino rilasciato dal Consiglio. Non ho scritto da nessuna parte di essere il portavoce del Consiglio, ho detto di svolgere la mansione di portavoce presso il Consiglio che è una cosa estremamente diversa. Svolgo mansioni da addetto stampa ma non posso definirmi tale. Perché bisogna essere iscritti all’albo dei pubblicisti e non lo sono ancora. Mi è stato detto di utilizzare il termine di portavoce perché non posso utilizzare il termine di addetto stampa”.

Lei ha un ufficio al Consiglio regionale?

“Certo che ho un ufficio, al sedicesimo piano. Io sono collaboratore a tempo determinato per il gruppo misto presso il Consiglio Regionale. Questa loro denuncia è priva di fondamento. Già mi stanno facendo passare per razzista almeno non bugiardo e millantatore”.

Hai ricevuto minacce?

“Assolutamente sì, anche telefonicamente, migliaia di commenti alle mie foto, anche alcuni miei amici hanno ricevuto insulti, quasi tutti da Napoli. Non è possibile che quando uno dica qualcosa su di loro abbiano reazioni così sballate”.

Che ne pensa della disputa fra potere centrale e locale?

“Al contrario di qualche altro partito che una volta si chiamava Nord e ora se ne è completamente dimenticato (e che ha fatto diventare l’autonomia una battaglia di secondo piano perché potrebbe limitare il loro consenso al Sud). Io nel mio piccolo sono stato sempre coerente e sono sempre stato federalista e autonomista e quindi il processo va riavviato in tempi stretti anche ripartendo dal protocollo d’intesa, firmato un paio di anni fa da Gentiloni e Maroni che partiva da 5 materie. È una questione urgente. Il governo deve dare una risposta. Sull’emergenza un coordinamento minimo fra regioni, governo centrale e ministero della Salute deve esserci”.

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