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Politica
“Reato di bullismo come lo stalking. Ci aspettiamo il 'sì' da tutti i partiti"
Carlo Fidanza insieme a Giorgia Meloni

La morte di Antonio Cosimo Stano è solo l’ultimo dei molti casi di cronaca nera che in questi ultimi anni hanno visto adolescenti, ragazzi e perfino bambini macchiarsi di atti di bullismo. A oggi l’ordinamento giuridico italiano non prevede un reato specifico sul tema, registrando una lacuna normativa. Come nel caso dello stalking, il Parlamento sta intervenendo per introdurre una legge ad hoc che dovrebbe trovare ampio consenso fra le forze politiche, andando oltre le divisioni ideologiche. Affaritaliani.it ha intervistato Carlo Fidanza, deputato di Fratelli d'Italia molto vicino a Giorgia Meloni, che sta lavorando a questo progetto.

Fratelli D’Italia ha annunciato una proposta di legge per l'introduzione del reato di bullismo: che cosa prevede?  

“Vogliamo codificare il reato di bullismo, come è stato fatto nel caso dello stalking. Se una serie di comportamenti penalmente rilevanti danno vita a pene lievi quando vengono perseguiti in maniera separata, messi tutti insieme vengono invece configurati sotto il reato specifico del bullismo. Di fatto interveniamo nel codice penale aggiungendo l’articolo 612 ter a quello già esistente dello stalking nel 612 bis.”

E’ previsto l’abbassamento della punibilità da 14 a 12 anni come propone la Lega?

“Lo stiamo ancora valutando perché ci sono degli aspetti di criticità giuridica. E’ un punto molto delicato, che comporterebbe anche altre modifiche riguardanti la custodia cautelare e altri istituti.”

Il fenomeno delle baby gang è in crescita?

“Sicuramente c’è un’escalation, soprattutto per quanto riguarda le violenze di branco, oltre alla violenza dei singoli, che già è diffusa”.

Ha già avuto modo di sondare la disponibilità di altre forze politiche su questa iniziativa legislativa?

“Ci auguriamo che ci sia il più ampio consenso possibile, come è stato per lo stalking. Non è una battaglia ideologica, ma di buon senso, quindi pensiamo che possa essere condivisa da molti. Anche se Giorgia Meloni è rimasta molto colpita dall’essere stata la prima a portare un fiore al povero Antonio, ucciso a Manduria. Lei l’ha chiamata la “cultura dello scarto”: ci sono esseri umani considerati inutili, che vengono quindi “scartati” dalla società. Tutti parlano di altri argomenti, ma siamo arrivati a un livello di bestialità che non va sottovalutato”.

Sono previsti anche investimenti nei luoghi, come le periferie, dove più spesso avvengono questi episodi?

“In questo momento miriamo solo alla modifica della normativa del Codice Penale. Questo chiaramente non impedisce che più avanti si possano adottare anche misure di prevenzione che introducano investimenti”.

 

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