Politica
Referendum, Sud chiama Nord: ‘no’ a cittadinanza, ‘libertà coscienza’ a lavoro
Parla Laura Castelli sul voto dell'8 e 9 giugno

LAURA CASTELLI
Ecco la posizione del partito fondato da Cateno De Luca in merito al referendum dell’8 e 9 giugno
Andare a votare?
SÌ, per noi si deve andare a votare. Indicare l’astensionismo come via a nostro avviso fa male alla democrazia.
Ci sono Paesi nei quali i referendum sono continui e sono uno strumento di partecipazione popolare che avvicina le persone alla politica.
In Italia la lontananza tra cittadini e politica è sempre più evidente, tanto che metà del Paese sceglie di non andar a votare. Strumenti come il referendum, invece, possono riavvicinare i cittadini alla politica.
Non bisogna mai avere paura dei pochi strumenti a disposizione degli italiani per esprimere forme di democrazia diretta.
Cittadinanza?
NO alla riduzione dai 10 ai 5 anni per ottenere la cittadinanza.
È vero che la burocrazia che segue alla maturazione dei 10 anni allunga molto i tempi.
La soluzione, dunque, è sburocratizzare.
Diminuire gli anni, senza affrontare il problema dell’eccessiva burocrazia è solo un palliativo che non risolve le lungaggini esistenti.
C’è un ministero della Semplificazione, si facciano proposte concrete perché i 10 anni siano tali ed effettivi. Noi pensiamo sia un tempo congruo, se viene rispettato.
Lavoro?
LIBERTÀ DI COSCIENZA. Ad esser sinceri, questo blocco di quesiti rischia di apparire come una mera propaganda. In un Paese che non riesce a fermarsi e fare una riforma del lavoro che dia flessibilità e qualità al lavoro, ancora parliamo di concetti vecchi che non sono al passo coi tempi. Lasciamo libertà di coscienza al nostro elettorato.
Ma qui bisogna andar oltre per stare davvero al passo coi tempi.
L’Italia o fa velocemente una riforma moderna ed equilibrata, oppure resterà fanalino di coda in tutta Europa.
Noi ancora siamo legati a retaggi culturali che condizionano il futuro di migliaia di giovani costretti ad aprire partite iva per lavorare. È chiaro che la soluzione non può essere riesumare o cambiare vecchi strumenti del lavoro, sui quali in parlamento non si trova una quadra, ma bisogna innovare e stare al passo coi tempi.
Così in una nota Laura Castelli, presidente di Sud chiama Nord.