L'ultimatum di Renzi al Pd: "Riforma del Senato entro il 10 giugno"
Se non è un ultimatum, poco ci manca. La riforma del Senato va approvata entro il 10 giugno. No ad altri rinvii. anche perché, ha affermato Renzi "io non sono presidente del Consiglio perché ho vinto un concorso. Se non posso fare le cose, se hanno bisogno di una che 'abbuia', che nasconde allora scelgano un altro".
Il premier Matteo Renzi e' arrivato in Senato in mattinata per partecipare alla riunione con i senatori del Pd convocata per fare il punto sulle riforme. "La nostra non e' una riforma autoritaria", ha affermato il premier. Sulle riforme faremo tutti gli sforzi, fino all'ultimo giorno, per trovare un punto comune. Se non si trova una sintesi, avrebbe aggiunto, sono pronto a fare un passo indietro. A tutti i costi non ci sto: o cosi' o vado a casa.
"Grillo e Berlusconi non vogliono cambiare verso. Dobbiamo fare la campagna elettorale non nelle stanze istituzionali ma tra la gente a sentire cosa hanno da dirci. Le riforme sono vittorie straordinarie. Lo ha sottolineato secondo quanto si apprende Matteo Renzi nel corso della riunione del gruppo Pd del Senato. L'Italicum introduce per la prima volta il ballottaggio che fa chiarezza, ha aggiunto.
La composizione paritetica tra regioni e sindaci sarebbe stata un valore. L'avrei preferita. Lo avrebbe sottolineato Matteo Renzi durante la riunione del Pd. Sarebbe stato coerente con la storia, avrebbe aggiunto e poi ha aperto: e' un punto su cui possiamo discutere, si puo' operare un riequilibrio.