Effetto Renzi, Pd più 600mila voti. Consensi da Grillo e dagli ex Pdl

"Con Renzi segretario e leader del Pd, il Partito democratico potrà contare su un elettorato più ampio. Il sistema di flussi in entrata e in uscita è complesso: l'elezione del sindaco di Firenze farà sicuramente perdere dei voti a sinistra, ma li farà guadagnare al centro". Alessandro Amadori, numero uno di Coesis Research, analizza per Affaritaliani.it i mutamenti delle intenzioni di voto all'indomani dell'incoronazione di Matteo Renzi segretario del Pd. "Il dato complessivo è certamente positivo, con un consolidamento del partito".
"I voti in uscita coincidono con l'area di Sel. Anche se formalmente Sinistra Ecologia e Libertà è un partito a sé stante, una parte dei suoi elettori vota Pd. Parliamo di un 3-4% di elettori in uscita quindi. Però l'elezione del sindaco potrebbe generare un flusso in entrata del 5%, 'regalando' al rottamatore un saldo positivo di 400/600mila voti. Un flusso che consentirebbe al Pd di avere la maggioranza anche al Senato. Il Pd prenderebbe così voti dall'area dei delusi e in parte dal Movimento 5 Stelle. Non è un caso che i grillini attacchino il sindaco di Firenze. Egli esercita una concorrenza ai 5Stelle. Alcuni argomenti, come la rottamazione, il rinnovamento, sono classici dei grillini. Renzi riconquisterebbe parte dei voti persi alle ultime elezioni andando a pescare anche nell'area di centro e nell'area dei pidiellini delusi".
Però Amadori fa notare che il guadagno deve essere consolidato. "La tenuta sul medio e lungo termine dipenderà da quanto Renzi sarà capace di mantenere i voti che ha conquistato". Buone notizie quindi per il partito guidato da Nichi Vendola. "Mi aspetto che si generi un nuovo bisogno di rappresentanza a sinistra", spiega Amadori. "Con Renzi il posizionamento del Pd cambia, entrando in un'area che definirei più socialista, alla Zapatero. Quindi si apre uno spazio a sinistra del Pd che Vendola, seppure con una leadership apatica e ormai stanca, potrebbe colmare".
Amadori ha le idee chiare anche su Matteo Salvini, il neo-eletto segretario della Lega Nord. "E' il Renzi del Carroccio, un elemento di potenziale rinnovamento. Se sé la gioca bene, anche con un ritorno allo spirito movimentista degli inizi, può portare la Lega Nord intorno ai 6%".