Politica
Governo, Renzi? Dieci parlamentari pronti a lasciare il Pd
Di Alberto Maggi (@AlbertoMaggi74)
Matteo Renzi è tranquillo, almeno formalmente. Ostente serenità nella lotta al terrorismo, pur senza scendere in campo in prima persona contro l'Isis e al fianco della Francia di Hollande, e non drammatizza la frenata del Pil nel terzo trimestre di quest'anno. Dietro le quinte, però, al Nazareno e a Palazzo Chigi è suonato da giorni più di un campanello d'allarme. Nulla a che vedere con le minacce dei terroristi legate al Giubileo, si tratta di un'emergenza del tutto politica.
Senza una retromarcia su temi fondamentali per quanto concerne la Legge di Stabilità, all'esame del Parlamento, è probabile che a cavallo tra fine anno e inizio 2016 una decina tra deputati e senatori del Pd lascino Renzi per Sinistra Italiana. In particolare, stando ai rumor raccolti da Affaritaliani.it in Transatlantico, cinque senatori della minoranza dem potrebbe unirsi a Fassina e Vendola lasciando il presidente del Consiglio. Grazie al gruppo Ala di Denis Verdini il governo ha comunque i numeri, ma è ovvio che il cammino a Palazzo Madama si farebbe più difficile.
Ma la vera preoccupazione del premier-segretario è per le Amministrative del prossimo anno. In caso di sconfitta del Pd, ovvero perdere Milano, Roma e Napoli (Bologna e Torino sembrano in cassaforte), potrebbe accadere un vero e proprio terremoto politico. La sinistra di Pierluigi Bersani e Roberto Speranza chiederbbe un immediato congresso per modificare la linea del partito e la testa del segretario (o almeno dei suoi vice, Guerini e Serracchiani).
In caso di diniego (probabile) la reazione sarebbe quella di un'uscita in massa dal Pd di quasi tutta la minoranza, compresi Cuperlo e Bindi. E a quel punto al Senato Renzi andrebbe sulla carta sotto di una decina di parlamentari, sempre che da Forza Italia non ci siano nuovi ingressi in Ala. Ecco perché il premier vuole tenere un profilo basso su tutti i temi principali, primo fra tutti il pericolo che la crescita economica si affievolisca smentanedo le previsioni dell'esecutivo.