Politica
Renzi vara la cabina di regia Pd per commissariare Gentiloni
Riunioni a cadenza settimanale per coordinare l'attività del Pd tra il partito, il governo e il Parlamento
Renzi vara la cabina di regia. Incontri settimanali e governo commissariato
Riunioni a cadenza settimanale per coordinare l'attivita' del Pd tra il partito, il governo e il Parlamento. Sara' una sorta di cabina di regia quella che, a quanto si apprende, Matteo Renzi, tornato alla guida dei dem, creera' al Nazareno per fare il punto con i capigruppo Ettore Rosato e Luigi Zanda, la sottosegretaria alla presidenza del consiglio Maria Elena Boschi, il ministro per i rapporti con il Parlamento Anna Finocchiaro, e di volta in volta i ministri interessati al provvedimento in discussione. Insomma, una sorta di commissariamento quello di Matteo Renzi nei confronti del governo Gentiloni.
Pd: Orlando, Renzi fa stesso errore referendum;nessun controcanto
"Andare al voto con l'attuale legge elettorale, senza coalizioni, con una polarizzazione tra Pd e M5S e sperando di prendere il 40 per cento a mio avviso e' un azzardo. Cosi' si rischia davvero di far vincere Grillo". Lo ha affermato Andrea Orlando, ministro della Giustizia, da ieri ufficialmente il leader della minoranza interna ai dem, in un'intervista a La Stampa. "Mi pare che ci sia una sopravvalutazione della capacita' trainante del leader (Renzi, nd.), un tempo si sarebbe chiamato 'volontarismo'. Ma abbiamo visto il 4 dicembre come e' andata a finire". Coalizione con Pisapia, Bersani e gli scissionisti? "Non mi sembra molto piu' credibile - ha detto Orlando - presentarsi alle urne con in tasca la grande coalizione con Berlusconi. Ed e' questo lo scenario piu' probabile se si vota con questa legge elettorale. E se il Pd resta alla finestra, come ha detto Renzi, si votera' con il Consultellum". Com Renzi comunque, ha detto Orlando, "non ci saranno pregiudiziali, o un controcanto costante su tutto quello che fa il segretario, come e' accaduto in passato. La maggioranza, come primo atto, ha scelto con arroganza di nominare uno dei suoi alla presidenza del Pd, e noi non abbiamo fatto le barricate. Speriamo sia un incidente isolato e manteniamo le nostre idee, convinti che possano diventare la linea del partito. E rispettando il principio di maggioranza".