Voto in primavera. Ecco perché. Sondaggio segreto: Renzi al 45%
Di Alberto Maggi (@AlbertoMaggi74)
Elezioni in primavera? Renzi nega, pubblicamente, ma molti indizi sembrano avvalorare questa tesi. I tempi sono quelli ideali. Perfetti. Il Centrodestra è allo sbando, senza Berlusconi e con Salvini ancora all'inizio della sua ascesa. Grillo è in crisi e il M5S è sempre più lacerato. Non solo. Se il premier riuscisse a trovare l'"incidente" parlamentare con la sinistra del Pd che gli consenta di dare la colpa ai vari Bersani, Cuperlo e Fassina, lasciandoli con il cerino in mano, il quadro si completerebbe. Anche perché gli italiani puniscono sempre nelle urne quelli che staccano la spina e il presidente del Consiglio avrebbe vita facile a fare una campagna elettorale tutta giocata sul "non mi hanno lasciato lavorare", trasformando il voto politico in un referendum su di sé. Ma non finisce qui. Secondo quanto risulta ad Affaritaliani.it ci sarebbe un sondaggio interno ai Democratici che darebbe il Pd e in particolare Renzi addirittura al 45%, considerando proprio le altre variabili: crisi di Fi e M5S e mancanza di un leader per un'evetuale nuova formazione di sinistra. Con queste percentuali il premier otterrebbe la maggioranza assoluta di seggi in Parlamento anche se si votasse con il Consultellum, ovvero l'attuale legge elettorale modificata dalla Corte Costituzionale. In particolare ai dem potrebbero andare 330 deputati e 165 senatori, sufficienti per governare da soli, anche senza i centristi di Alfano dell'Udc e post-montiani. Ecco perché, nonostante le smentite ufficiali, c'è chi alla Buvette e non solo continua a pensare che il premier farà di tutto per andare al voto in primavera. Obiettivo avere una maggioranza compatta e non dovere più fare i conti con la spina nel fianco della minoranza filo-Cgil.