Il dietro le quinte del sì di Berlusconi a Renzi sull'Italicum
Di Alberto Maggi (@AlbertoMaggi74)
L'ennesimo faccia a faccia tra Matteo Renzi e Silvio Berlusconi è servito per sancire quello che già era nell'aria e che Affaritaliani.it aveva intuito: il Patto del Nazareno regge e va avanti. I tecnicismi verranno risolti in Commissione al Senato, o anche in Aula, dove si troverà una soluzione sullo sbarramento al 3 o al 4%, sul nodo delle preferenze, sulla grandezza dei collegi o circoscrizioni e sul premio di maggioranza alla lista (probabile) o alla coalizione. Insomma, i dettagli - che poi tanto dettagli non sono - saranno messi a punto durante l'iter parlamentare.
Il vero punto politico è che l'intesa tra il segretario dem e l'ex Cavaliere è più forte che mai. E non poteva essere altrimenti. Al premier serve tempo per intercettare la ripresa economica, lanciare il Partito della Nazione e mettere a tacere la minoranza interna. Il leader azzurro, dal canto suo, non vuole le elezioni anticipate, non solo perché il Centrodestra è diviso e non pronto alla sfida delle urne. Ed ecco il vero nodo. Che cosa ha chiesto Berlusconi a Renzi in cambio del via libera indigesto alle modifiche all'Italicum? Fonti qualificate del Pd spiegano che tra i due leader la discussione non è stata solo sulle riforme ma anche sul fatto che all'ex Cav interessa molto la stabilità politica, che fa bene a Mediaset e alle aziende di famiglia.
Non a caso, l'altro giorno, nel vertice ad Arcore i figli di Berlusconi e Fedele Confalonieri hanno chiesto a Berlusconi di fare di tutto affinché la legislatura non si interrompa. Ma c'è dell'altro. In Parlamento (e non solo) c'è chi sostiene che il numero uno di Forza Italia sia molto interessato al progetto di riforma della Rai, che potrebbe comportare una diversa distribuzione della raccolta pubblicitaria che, in qualche modo, favorirebbe anche Mediaset. Non solo. Qualche deputato del Pd ricorda che in una delle ultime riunioni con i gruppi parlamentari Renzi ha accennato a un non meglio precisato gruppo di lavoro per modificare in tempi rapidi l'attuale assetto della Rai.
D'altronde qualcosa sul fuoco, dietro le quinte, deve pur esserci per l'Italicum con il premio alla lista e lo sbarramento al 3% per i partitini sembra un lagge fatta su misura per il Pd. Ma Berlusconi dice sì...