Insight/ Silvio non controlla più Fi. E Renzi vuole dividere il M5S
Di Alberto Maggi (@AlbertoMaggi74)
"Il Patto del Nazareno scricchiola". Matteo Renzi ha spiegato quello che ormai tutti avevano capito: l'intesa con Silvio Berlusconi sulla riforma della legge elettorale rischia davvero di venire meno. Il problema è che i cambiamenti, gli ennesimi, voluti dal premier e dal Pd (soglie al 40 e al 5%, capolista bloccato e gli altri deputati eletti con il proporzionale e premio alla lista e non alla coalizione) imbarazzano non poco l'ex Cavaliere. Il leader azzurro sarebbe anche disposto a dire sì al segretario dem ma il problema - come rivelano fonti ben informate - è che non controlla più il suo partito, né a Montecitorio né a Palazzo Madama. Sull'Italicum ci saranno molti voti segreti e Berlusconi non è in grado di garantire la compattezza dei suoi. Non solo. Dopo l'uscita dell'opposizione interna di Fitto e Capezzone sulla manovra economica l'ex premier teme che un'eventuale ok alle modifiche di Renzi sulla legge elettorale possano rafforzare i 'ribelli' azzurri e ingrossare le file di chi afferma che ormai Berlusconi è troppo tenero con il presidente del Consiglio. Ecco perché Berlusconi ha preso tempo e Renzi, infastidito, ha parlato di "Patto del Nazareno che scricchiola". Ma davvero il leader Pd potrebbe sostituire Forza Italia con il Movimento 5 Stelle? Fonti dem affermano ad Affaritaliani.it che un accordo organico con Grillo, nonostante l'intesa sulla Consulta, "è impossibile". Non solo perché i parlamentari pentastellati sono troppo eterogenei ma anche perché manca un valido interlocutore che li rappresenti interamente. Quindi la strategia di Renzi, se davvero fallisse l'asse con Berlusconi, sarebbe quella di tentare di spaccare il M5S. Pare che a Palazzo Madama ci siano un gruppo di 15-20 grillini a cui non è affatto piaciuta la protesta con tanto di bara in occasione della fiducia sullo Sblocca Italia. E quindi questa pattuglia di senatori M5S moderati potrebbe aiutare la maggioranza ad approvare l'Italicum, oltre che venire in soccorso dell'esecutivo su eventuali frizioni con i centristi di Alfano e Casini sulle unioni civili.