Napolitano detta la linea a Renzi. Riforme? Sì a Silvio e no a Grillo
Di Alberto Maggi (@AlbertoMaggi74)
Incontro al Quirinale tra il Capo dello Stato, Giorgio Napolitano, e il presidente del Consiglio, Matteo Renzi. I due hanno fatto il punto sulla definizione dei provvedimenti legislativi discussi dall'ultimo Consiglio dei ministri e hanno compiuto, a quanto si apprende, "un ampio giro di orizzonte sui temi di riforma costituzionale all'esame del Senato e del possibile coinvolgimento del più ampio arco delle forze politiche in vista della conclusione dell'iter in quel ramo del Parlamento".
Fin qui le note ufficiali. Ma, secondo quanto risulta ad Affaritaliani.it, il presidente della Repubblica avrebbe messo in guardia il premier sull'intenzione di Grillo e Casaleggio di dialogare sulle riforme. Napolitano avrebbe - dicono i beninformati - ricordati a Renzi che la proposta di riforma elettorale del Movimento 5 Stelle è diametralmente opposta rispetto a quella del Pd e del governo e quindi pare difficile un confronto e un'intesa. Il leader democratico, dal canto suo, non si fa grandi illusioni. Non ha dimenticato gli insulti di Grillo in campagna elettorale - "ebetino" su tutti - e pensa in cuor suo che quello dei pentastellati sia solo un modo per uscire dall'angolo, in quanto avrebbero capito che se stanno fermi e non danno l'impressione di "fare qualcosa" perdono voti. Pochissimo credito, dunque, sia parte del Colle sia da parte di Palazzo Chigi al M5S.
Diverso il discorso con Forza Italia. Pur bocciando il semi-presidenzialismo - come ha chiaramente detto Guerini ad Affaritaliani.it - il premier intende perseguire fino in fondo il dialogo con Berlusconi e crede ancora nel patto del Nazareno. Da un lato a Renzi servono i voti azzurri - Napolitano gli avrebbe ricordato i numeri risicati a Palazzo Madama con le possibili defezioni dei dissidenti Pd e di Mario Mauro - dall'altro l'ex Cavaliere non ha altra strada e non può finire sull'Aventino. Forza Italia cercherà fino in fondo di modificare il Senato rendendolo il più possibile elettivo e farà muro sulle modifiche all'Italicum. Ma il confronto è ancora aperto e Renzi è convinto di poter portare a termine il cammino di riforme con Berlusconi. Questo sarebbe anche l'auspicio di Napolitano.
Capitolo a parte per la Lega. Salvini ha aperto sul Titolo V e il Pd non ha chiuso. Una parte del partito di maggioranza però teme che un dialogo con "chi sta in Europa con la Le Pen sia dannoso e controproducente", ma l'ala nordista dei democratici e anche il Presidente consiglia al premier di vedere almeno le carte e di non avere con il Carroccio un atteggiamento di chiusura che invece si consiglia con Grillo. Il cammino è ancora lungo e vedremo come Renzi riuscirà a districarsi nei bizantinismi di Palazzo...