Riforma della giustizia, da due Csm distinti al sorteggio. Meloni: "Traguardo storico, ora la parola ai cittadini" - Affaritaliani.it

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Ultimo aggiornamento: 13:44

Riforma della giustizia, da due Csm distinti al sorteggio. Meloni: "Traguardo storico, ora la parola ai cittadini"

La riforma che introduce la separazione delle carriere della magistratura è stata approvata definitivamente dall'aula del Senato

di Salvatore Isola

Riforma della giustizia: che cosa cambia con il via libera definitivo in Senato al ddl sulla separazione delle carriere e istituzione della Corte disciplinare

La riforma che introduce la separazione delle carriere della magistratura è stata approvata definitivamente dall'aula del Senato. Il disegno di legge costituzionale ha avuto 112 voti favorevoli, 59 contrari e 9 astensioni. Il voto è il quarto e ultimo passaggio parlamentare, come previsto dalla Costituzione. Prima del voto, il presidente La Russa ha disposto l'accertamento del numero legale dei presenti in Aula.

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Il ddl costituzionale in materia di ordinamento giurisdizionale e istituzione della Corte disciplinare prevede la separazione delle carriere tra magistratura giudicante e requirente, ovvero tra giudice e pm, senza l'unico passaggio oggi consentito. Il Csm diventa quindi doppio e i suoi membri vengono integralmente sorteggiati.

Il disegno di legge costituzionale n. 1917 sancisce la nascita del Consiglio superiore della magistratura "giudicante" e del Consiglio superiore della magistratura "requirente", entrambi presieduti dal Presidente della Repubblica. “Ne fanno parte di diritto, rispettivamente, il primo presidente e il procuratore generale della Corte di Cassazione – si legge nel testo –. Gli altri componenti sono estratti a sorte, per un terzo, da un elenco di professori ordinari di università in materie giuridiche e di avvocati con almeno quindici anni di esercizio, che il Parlamento in seduta comune, entro sei mesi dall’insediamento, compila mediante elezione, e, per due terzi, rispettivamente, tra i magistrati giudicanti e i magistrati requirenti, nel numero e secondo le procedure previsti dalla legge”. I consiglieri durano in carica quattro anni e “non possono partecipare alla procedura di sorteggio successiva”.

Per sanzionare gli errori dei magistrati, invece, arriva l’Alta Corte di giustizia composta da magistrati, avvocati e professori. “L’Alta Corte è composta da quindici giudici – recita il ddl – tre dei quali nominati dal Presidente della Repubblica tra professori ordinari di università in materie giuridiche e avvocati con almeno venti anni di esercizio e tre estratti a sorte da un elenco di soggetti in possesso dei medesimi requisiti, che il Parlamento in seduta comune, entro sei mesi dall’insediamento, compila mediante elezione, nonché da sei magistrati giudicanti e tre requirenti, estratti a sorte tra gli appartenenti alle rispettive categorie con almeno venti anni di esercizio delle funzioni giudiziarie e che svolgano o abbiano svolto funzioni di legittimità”.

L’Alta Corte elegge il presidente tra i giudici nominati dal Presidente della Repubblica o quelli estratti a sorte dall’elenco compilato dal Parlamento in seduta comune. I giudici dell’Alta Corte durano in carica quattro anni e l’incarico non può essere rinnovato.

Dopo l’ultimo passaggio in Senato, sarà poi necessario richiedere il referendum confermativo affinché la riforma diventi legge. Le Camere non hanno infatti raggiunto il quorum dei due terzi dei componenti – previsto dalla Costituzione – che avrebbe consentito di evitare la consultazione referendaria. L’obiettivo di governo e maggioranza è poterla svolgere nella primavera del 2026.

Giustizia, Tajani: "Riforma al servizio del cittadino, non contro i magistrati"

"Finalmente è arrivato a conclusione il percorso legislativo per la riforma della giustizia, una giustizia al servizio del cittadino, non contro i magistrati, che anzi innalza il ruolo del giudice giudicante, ma accusa e difesa avranno gli stessi poteri, attraverso la separazione delle carriere". Lo dice in un video sui social il vicepremier e leader di Fi, Antonio Tajani, commentando l'approvazione al Senato della riforma della giustizia. "Anche il Csm - aggiunge - non sarà più politicizzato, quindi non ci saranno scontri tra correnti, ma ci sarà veramente un'amministrazione più serena, tutto a vantaggio del cittadino".

Giustizia, Nordio: "Riforma che ci allinea con democrazie occidentali liberali"

''E' una riforma che ci allinea con tutte le democrazie occidentali e liberali dove la funzione del pm cioè del pubblico accusatore è separata da quella del giudice. Quello che è più importante è che il Consiglio superiore della magistratura viene sdoppiato perché nella sua situazione attuale i pm danno i voti e quindi giudicano l'operato dei giudici che dovrebbero essere terzi e imparziali e questo è assolutamente incompatibile sia con la razionalità sia con i principi del processo accusatorio''. Lo ha detto il ministro della Giustizia Carlo Nordio intervenendo a 'SkyTg24'.

Giustizia, Meloni: "Traguardo storico e impegno mantenuto a favore italiani"

Oggi, con l’approvazione in quarta e ultima lettura della riforma costituzionale della giustizia, compiamo un passo importante verso un sistema più efficiente, equilibrato e vicino ai cittadini. Un traguardo storico e un impegno concreto mantenuto a favore degli italiani". Lo scrive sui social Giorgia Meloni, commentando a caldo il voto del Senato sul ddl Nordio.

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