Schiaffo a Renzi sulle riforme. Forza Italia salva il governo
La commissione Affari Costituzionali di Palazzo Madama ha approvato per un voto l'ordine del giorno di Roberto Calderoli che prevede un Senato elettivo, bocciando di fatto il documento di Anna Finocchiaro che doveva fare sua la proposta del governo.
Il voto della Commissione smentisce le parole del governo, che avevano annunciato un accordo di maggioranza a sostegno del progetto costituzionale approvato dal Consiglio dei ministri. Addirittura il ministro delle Riforme Boschi aveva detto che l'esecutivo "non cederà ai ricatti di Calderoli".
Il senatore leghista aveva infatti presentato diversi ordini del giorno, contrapposti alla proposta dell'esecutivo, che puntavano a spaccare la maggioranza, riuscendoci: nel fare andare il governo in minoranza è pesato molto il no di Mario Mauro, dei Popolari per l'Italia, e l'assenza di Corradino Mineo (Pd), uno dei firmatari del ddl Chiti. I sì all'odg Calderoli sono stati 15 (Lega, Fi, Gal, Sel, M5s e Mauro).
Secondo le opposizioni l'odg approvato rende impossibile votare l'odg della maggioranza a firma Anna Finocchiaro perchè incompatibile. L'odg Finocchiaro infatti non prevede il Senato elettivo. È molto probabile però, a detta di molti senatori, che alla fine si voterà il testo base nella versione del governo che sarà accompagnato solo dall'odg Calderoli. È stato invece bocciato l'odg di Forza italia sul presidenzialismo.
Le dimissioni smentite. Secondo quanto riportano diverse agenzie di stampa, durante l'acceso dibattito, il ministro delle Riforme Maria Elena Boschi avrebbe addirittura ventilato l'ipotesi di sue dimissioni se il testo base approvato avesse differito da quello del governo, con conseguente possibili dimissioni del presidente del Consiglio. Ma il ministro all'Adnkronos ha smentito immediatamente: "Non l'ho mai detto".
La proposta di Calderoli. L'odg Calderoli, vicepresidente del Senato ed esponente della Lega Nord nonché 'padre' del Porcellum, prevede 151 i senatori del nuovo Senato della autonomie e solo 400 i deputati. Il rapporto di fiducia con il governo resterebbe alla Camera dei deputati che esercita la funzione di indirizzo politico, la funzione legislativa e quello di controllo dell'operato del governo. Mentre il Senato - secondo la proposta - è "la Camera che rappresenta le Regioni e le autonomie" e partecipa all'attività legislativa solo su alcuni temi pur mantenendo alcune funzioni di garanzia.
E ancora, il testo che prevede la riduzione a 400 del numero dei deputati stabilisce anche che il Senato delle autonomie venga composto "dai presidenti delle giunte regionali, dai presidenti delle Province autonome di Trento e di Bolzano, dai sindaci dei Comuni capogruppo di Regione e di provincia autonoma, nonché da senatori regionali eletti in ciascuna regione. Il numero complessivo dei senatori è 151. Nessuna Regione può avere un numero di senatori regionali inferiori a 2. Il Molise ne ha 1, la Valle d'Aosta 1.
La ripartizione dei seggi dei senatori elettivi regionali fra le Regioni" si effettua "in proporzione alla popolazione delle Regioni" stesse quale risulta dall'ultimo censimento generale, sulla base dei quozienti interi e dei più alti resti. In ciascuna Regione o Provincia autonoma i senatori sono eletti contestualmente all'elezione del rispettivo Consiglio regionale o di Provincia autonoma".