Riforme costituzionali, Letta: "Dobbiamo mantenere l'impegno col Colle, via libera entro 18 mesi. Anche l'Europa ce lo chiede"

"Siamo chiamati a dare immediato seguito all'impegno che abbiamo preso quando e' stato eletto il Capo dello Stato e quando e' nato questo governo". Cosi' il premier Enrico Letta, durante la replica al dibattito al Senato sulle riforme, ha ricordato le parole di Giorgio Napolitano che aveva chiesto un impegno concreto per le riforme istituzionali, pena la totale crisi della politica e delle istituzioni.
"C'e' un drammatico distacco dei cittadini dalla politica". Dice Letta soffermandosi sul voto delle amministrative. "Il segnale che i cittadini italiani hanno dato e' inequivoco", dice il premier riferendosi all'astensionismo. "Questa non deve essere un'occasione perduta". E aggiunge: "Quello che stiamo facendo oggi e' una delle piu' importanti riforme strutturali. Partiamo dal senso delle istituzioni di un Paese che non ha istituzioni che lo rendono capaci di decidere". "Abbiamo la piu' bella Costituzione, piu' robusta, la migliore, ma dobbiamo cambiarla perche' oggi rispetto alle esigenze della nostra societa' abbiamo bisogno di istituzioni che decidono piu' democraticamente e rapidamente", dice il premier.
"Nel giorno nel quale le istituzioni comunitarie fanno una serie di raccomandazioni, tra cui fare delle riforme, penso che quello che stiamo facendo sia l'inizio di una delle piu' importanti riforme strutturali, che non sono legate solo alla materia economica, ma anche alle istituzioni, perche' non abbiamo istituzioni che lo rendono capace di decidere".
"Ci deve essere con chiarezza il senso dell'urgenza" della modifica della seconda parte della Costituzione e del tempo necessario per arrivare al completamento della riforme. Lo dice Enrico Letta, intervenendo al Senato. "Non possiamo iniziare oggi un percorso dai tempi indefiniti, sarebbe la cosa peggiore", afferma il premier. "No ad un esercizio per non far niente. Serve determinazione, servono tempi certi", osserva il presidente del Consiglio ribadendo che il percorso deve completarsi nei prossimi diciotto mesi.
Se le riforme non si faranno "ne trarremo le conseguenze", ma "sono convinto che il passo sia quello giusto. Il Parlamento e' completamente convinto". Cosi' il premier Enrico Letta, durante la replica al dibattito al Senato sulle riforme.