Politica

Centrodestra, Salvini leader? Ipotesi tramontata

Marco Marturano

Elezioni, Varese è l'emblema del flop leghista


Ce le ricorderemo eccome queste elezioni 2016. Per alcuni risultati apparentemente sorprendenti e per alcuni prevedibili. Ma soprattutto ce le ricorderemo perché segnano la rotta di alcuni fenomeni politici che saranno di media durata.

In primo luogo, come avevamo ipotizzato dopo i primi turni del 5 giugno, i ballottaggi del 19 condannano definitivamente i progetti di leadership di Matteo "felpa" Salvini. La sua lega a braccetto con i Fratelli d'Italia guidati dalla Meloni fallisce l'assalto al vertice del Centrodestra incassando dopo la sconfitta di Roma già al primo turno anche quelle di Varese e Milano e rifugiandosi nella vittoria per una manciata di voti di una candidata della Lega a Cascina, provincia di Pisa. I ballottaggi dicono che esiste ed è reale un risveglio del Centrodestra e che quando è unito e con candidati moderati ritorna ad essere competitivo e vincente anche più del Movimento 5 Stelle. E dicono anche che il tempo della ricreazione guidato dagli estremismi lepenisti è finito e che fa scappare i moderati anziché sedurli. Prima ancora di sapere della Brexit i moderati orientati verso il Centrodestra hanno già scelto una exit strategy rispetto alla leadership salviniana e premiano candidati non estremisti. Varese di questo fenomeno rappresenta sicuramente l'esempio più evidente con un candidato commissariato dalla Lega con numerose sfilate di Salvini e con un capolista come Roberto Maroni a guidare la lista della Lega in consiglio comunale. E con i vecchi classici sulla sicurezza, sull'immigrazione, sulle moschee e sui gay al centro della campagna del ballottaggio. Con il magnifico risultato di portare un vantaggio di 5 punti al primo turno di quel candidato a diventare una sconfitta per 4 al ballottaggio. Nella roccaforte della Lega e patria di Maroni e Bossi. Game over per i sogni di un leader della Lega ormai non più rassicurante che dopo questo 2016 non potrà mai più essere la guida del Centrodestra e vedremo se, dopo gli attacchi di Bossi e Maroni, resterà quello della Lega.

Varese del resto è un punto di partenza di queste elezioni anche per il Centrosinistra. Non tanto per la prima volta nella storia che vince ma per come e con chi vince. Un modo che potrebbe diventare un modello per il Centrosinistra nazionale alla ricerca di un nuovo senso dopo la scoppola di molte città e la contaminazione nel dibattito nazionale. A Varese il Centrosinistra vince perché ha un candidato che diventa credibile per la sua assoluta civicità che lo porta per intere giornate a immergersi nei quartieri tra la gente senza filtri e senza format da campagna elettorale. Un candidato che è così pragmatico e trasparente da non inventarsi colpi di teatro da primi 100 giorni ma da presentare negli ultimi 10 giorni di ballottaggio le prime 10 delibere della prima giunta su 10 temi strategici con soluzioni scritte nere su bianco in quel programma che molti in Italia in campagna elettorale quasi ignorano. Un ca canditato che quelle 10 delibere per giunta le ha scritte di suo pugno durante il ballottaggio. E questo candidato aggiunge ad un modello di forza tranquilla che lo caratterizza una coalizione che potrebbe tracciare una nuova frontiera per un Pd che non basta più a se stesso. Una coalizione che al Pd aggiunge ben 4 liste civiche che insieme fanno più del 16% al primo turno che insieme al valore aggiunto del candidato fanno pesare il Pd poco più della metà del risultato del primo turno. Risultato che indica la strada credibile di un candidato e una squadra che funzionano perché naturalmente portati all'apertura alla società più che alla chiusura nelle dinamiche di partito. E non a caso questa apertura determina un passaggio dal primo turno al ballottaggio dal 42 al 52% proprio in ragione di una capacità di espansione sulla società senza alcuna bandiera di partito.

Per il Pd e il Centrosinistra in convalescenza e ristrutturazione e per il Centrodestra alla ricerca di una liberazione dal percorso lepenista il modello Varese potrebbe indicare una rotta. Una rotta che metterebbe Varese al centro dell'Italia dopo un quarto di secolo che la Lega la emarginava in una orgogliosa solitudine.