Salvini difende Maroni da Bossi: “Io segretario? Sono a disposizione”

"Coloro che indicano le colpe in tizio o caio non aiutano". Matteo Salvini, segretario della Lega Lombarda, con un'intervista ad Affaritaliani.it, bacchetta Umberto Bossi che ha aspramente criticato Roberto Maroni dopo il flop del voto amministrativo che ha visto il Carroccio retrocedere pesantemente nelle sue roccaforti del Nord. "Io futuro segretario al posto di Maroni? Decideranno i militanti. Certamente ricoprire questo ruolo sarebbe affascinante e impegnativo. Sono come tutti a disposizione".
Bossi ha chiesto a Maroni di fare un passo indietro perché si espone troppo. Condivide?
"Non è il momento di distribuire colpe ma di darsi da fare e di capire come tronare a parlare ai milioni di astenuti. La forza della Lega è sempre stata la squadra e non il singolo: se si vince il merito è di tutti, così come se si perde le colpe vanno distribuite".
Bossi sostiene che quando c'era lui il partito era unito e che ora è lacerato da troppe divisioni. E' così?
"Il movimento è cresciuto visto che in Lombardia abbiamo 2500 amministratori locali. E' vero però che qualcuno parla tanto e lavora poco. Non bisogna cambiare il progetto Lega, ma è necessario avere coraggio".
Intanto il Senatùr fa il tifo per lei e la propone come futuro segretario nazionale quando Maroni lascerà la carica...
"Sono un militante tra i militanti e il segretario del futuro lo sceglieranno i militanti. Detto questo chi vuol bene alla Lega riconosce dove si è perso, ne cerca le cause ma non cerca colpevoli. Coloro che indicano le colpe in tizio o caio non aiutano".
Lei sta pensando alla leadership del partito?
"Sono uno abituato a combattere e a fare quello che mi chiedono di fare. Ho la tessera da 23 anni e conto di averla per altrettanti anni. Ripeto, decideranno i militanti. Certamente fare il segretario federale è affascinante e impegnativo. Sono come tutti a disposizione".
Venerdì che cosa si aspetta che accada durante il consiglio federale?
"Che si guardino i numeri di chi vota e soprattutto di chi non vota. Tra questi ultimi la maggioranza equipara la Lega agli altri partiti. Io non penso questo e mi domando dove stiamo sbagliando. Spero che non ci sia un federale dove si danno le colpe agli elettori che non capiscono e ai giornalisti che sono cattivi. Anche se, devo ammettere, che la stampa non ci ama molto".
Perché?
"Lo dimostra il caso del presunto yatch di Roberto Bossi che è stato sulle prime pagine durante la campagna elettorale. Una cosa che di certo non ci ha aiutato. In ogni caso la Lega, dirigenti e amministratori locali, deve osare di più".
Daniele Riosa @DanieleRiosa