Politica
Salvini inarrestabile: molti vogliono passare alla Lega, ma lui...
MOLTI AMMINISTRATORI VOGLIONO PASSARE ALLA LEGA MA IL LEADER ESIGE PRECISE REGOLE
C’è fermento in campo politico, soprattutto in quello amministrativo. Anche i territori subiscono l’uragano Matteo Salvini e le richieste di ingresso al partito della Lega si moltiplicano di giorno in giorno. Si triplica il lavoro dei coordinatori comunali, provinciali e regionali perché ora, ad aggiungersi ai già numerosi impegni istituzionali considerati di routine, debbono capire e valutare chi merita l’avallo e chi invece deve necessariamente rimanere fuori dall’uscio.
E’ ormai cosa nota e vecchia da “secoli”. Il cavallo vincente fa gola e quando la terra sotto i piedi comincia a tremare ecco che i cosiddetti transfughi tentano di salire in sella.
La città di Viterbo, capoluogo della Tuscia, non è un caso isolato ma realtà concreta, un film che si sta ripetendo settimanalmente nelle decine di amministrazioni dello Stivale governate con un’alleanza tripartitica azzurra composta da Forza Italia, Fratelli d’Italia e Lega.
In questa comunità laziale, ad esempio, è notizia recente del passaggio di un assessore di peso (Urbanistica) e due consiglieri di maggioranza provenienti dalle compagini meloniane e forziste verso il ben più interessante e “variegato” mondo del Ministro dell’Interno.
I numeri sono numeri. La politica è questa. Inutile fare gli ipocriti. Il Salvini “style” è chiaramente in una fase di splendore unica ed inarrestabile. Il “rompi ghiaccio”, entrato il 1 giugno al Viminale, ha letteralmente fratturato il “sistema” Italia. Da una parte (ormai ridotta al lumicino) i vecchi tromboni (e trombati) poltronari e dall’altra il nuovo che avanza.
Le anticamere da “io sono io e voi non siete un c….” sono terminate, il “bullismo” da auto blu messo in soffitta, l’inchino medievale con tanto di genuflessione in fase di eclisse totale e - per la prima volta nella storia di questo Paese - il cittadino è al primo posto ma – soprattutto - padrone di se stesso. L’articolo 1 della Costituzione è palese. Il Popolo è SOVRANO!!! A dire il vero mai lo è stato del tutto perché sempre viziato da false democrazie. L’utopia però oggi appare trasformarsi, grazie a questo nuovo modo di fare comunicazione, in realtà. Si percepisce, si respira, è nell’aria.
Il Senatore e vice coordinatore della Lega Lazio, Umberto Fusco, proprio ieri sera ci raccontava che, nel caso specifico di Viterbo, i new entry sono stati ben accolti per via delle singole qualità professionali e umane ma che questo non avverrà per tutti. Il diktat del vicepremier è chiaro. C’è richiesta continua, soprattutto dai due partiti storicamente più vicini al Carroccio, ma ogni singolo “questuante” in preda al terrore della “vaporizzazione” dev’essere monitorato con estrema attenzione, vagliato con scrupolosità e “beatificato” in base a certi precisi criteri.
Insomma, in una situazione di quasi desertificazione di tutti i gruppi politici che un tempo dettavano e spadroneggiavano, impaurivano e primeggiavano, lo spaesamento diventa inevitabile.
Tuttavia ad attendere i “pellegrini” scalzi e infreddoliti già diretti sulla Via di Damasco non c’è proprio un tripudio di vacche grasse ma un metodo capillare e personale che è pronto ad identificare il “fedele” e caparbio dall’abitudinario “valzerista”, quest’ultimo sempre pronto a saltellare da una “seggiola” all’altra. Con Salvini, anche in questo “giochetto”, non si passa tanto facilmente.