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Politica
Salvini: l'opposizione vittima della "nutella syndrome"
Foto Instagram

La vicenda “Salvin - nutelliana” -chiamiamola così- sta assumendo toni francamente paradossali, complice il mondo dei social che tutto amplifica e deforma.

Il modello comunicativo del vicepremier è centrato su un modulo che potremmo definire di compartecipazione attiva ai modelli (nazional-gramsciano) popolari declinati nella rappresentazione o narrazione molto vicina alla gente comune.

E cosa fa la gente comune la mattina?

Fa colazione.

E, se può, e cioè se il suo bilancio calorico glielo permette, la fa con ghiottoneria come la (o il ) Nutella.

E poi, anche a pranzo, cosa fa la gente comune, sempre ammesso che il bilancio energetico glielo permetta?

Si mangia un bel piatto di pasta, magari al sugo.

E così via via scandendo gli appuntamenti culinari della giornata con ampie concessioni a Baci Perugina, bucatini Barilla e vini rossi di cantine pregiate.

Questo lo porta ad avere milioni di followers e like sui suoi post con gran fastidio dei molti nemici.

E più i cosiddetti intellettuali radical - chic lo attaccano indignati più lui ha successo perché la reazione patellare sociologica della gente è tutta dalla sua parte.

Matteo Salvini fiuta il “volk” con una precisione matematica e con instancabile abilità.

Il populismo è fare quello che fa Salvini non quello che fanno i sacerdoti ricchi dell’alta borghesia infarcita di soldi e poiché la base della piramide populista è molto più larga e consistente della punta elitaria il gioco (del consenso) è fatto.

Si tratta di stimolare i sentimenti basici del popolo, fatti di buon senso comune, buone mangiate, buoni sentimenti (gattini) di sicuro impatto (maggiore attenzione, tuttavia, sarebbe da avere per le divise ufficiali delle Forze dell’ordine).

Tutto quello che è mancato a Matteo Renzi con la fallimentare politica di immagine che gli fu suggerita da Filippo Sensi (per la cronaca ora è parlamentare) e che lo portò a perdere rovinosamente il referendum sulla riforma istituzionale che fu l’inizio del suo tracollo politico. Salvini ha capito perfettamente che più l’opposizione si indigna per i suoi post più la gente gli si avvicina ed ecco che l’attacco all’élite è condotto scientificamente e scientemente, modellato sull’agire di Trump, anche nei particolari tipografici.

C’è da dire che qualche quotidiano come Il Fatto Quotidiano l’ha capito e c’è una bella analisi di Marco Venturini sui moduli comunicativi del Ministro dell’Interno, ma la maggioranza dei media lo attacca furiosamente, rendendolo sempre più forte.

La “Nutella syndrome” dell’opposizione finirà per divenire un fenomeno sociologico da libri di testo.

 

 

 

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    matteo salvininutellapopulismomarco venturini





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