Santanché (FI) ad Affaritaliani.it: sì all'impeachment per Napolitano
"A titolo personale, se il Movimento 5 Stelle presenta con motivazioni convincenti la proposta di impeachment per il presidente della Repubblica sono predisposta a votare a favore". Lo annuncia ad Affaritaliani.it Daniela Santanchè, parlamentare di Forza Italia vicinissima a Silvio Berlusconi. "Napolitano ha fallito nella sua missione di pacificazione e con il governo di larghe intese, che oggi non c'è più. Questi erano i due motivi fondanti della sua rielezione". La 'pitonessa' aggiunge: "Ora è uscito addirittura un instant book su tutte le questioni che hanno portato alla decadenza di Berlusconi del presidente della Giunta del Senato Stefano, quello di Sel. Tutto ciò la dice lunga sullo stato della democrazia (dimezzata) in Italia".
Napolitano: d'accordo con Zagrebelsky, Parlamento legittimo
"Apprezzo molto la risposta di Zagrebelsky oggi e di Onida ieri: gli argomenti dal punto di vista politico e istituzionale sono inoppugnabili e vanno nella direzione opposta" di chi sostiene che il Parlamento sia delegittimato. Così il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, ha riposto ai giornalisti a Milano, e ha chiesto, sensibilità per gli interessi del paese. 'Schiaffo alla Consulta ma lo Stato deve sopravvivere e il Parlameto è legittimo'. Così titola 'Repubblica' un'intervista a Gustavo Zagrebelsky, che non risparmia critiche alla politica per essersi cacciata "in un vicolo cieco, del quale è difficile vedere l'uscita". Ma il giurista richiama al "principio di continuità dello Stato" e spiega: "Lo Stato è un ente necessario. L'imperativo fondamentale è la sua sopravvivenza, che è la condizione per non cadere nell'anomia e nel caos, nella guerra di tutti contro tutti". La sentenza della Consulta per Zagrebelsky non travolge sette anni di vita costituzionale.
Grillo: Napolitano presidente incostituzionale al quadrato
"Habemus papam. Il pastore quirinalizio Giorgio Napolitano ha acquisito motu proprio l'infallibilita' papale in materia elettorale e costituzionale". Dal suo blog, Beppe Grillo torna ad attaccare il presidente della Repubblica. "Se Napoleone fu incoronato re d'Italia nel Duomo di Milano, Napolitano - dice il leader del Movimento 5 Stelle - e' stato incoronato due volte dal porcellum cum gaudio. Con il grande corso condivide il motto "La corona e' mia e guai a chi me la tocca". Dal Quirinale non lo smuove nessuno. Il fatto che la Consulta abbia dichiarato incostituzionale il Porcellum - dice Grillo - e lui sia stato eletto due volte con il Porcellum e quindi sia un presidente incostituzionale al quadrato non lo turba".
"Anzi - prosegue Grillo - lo incoraggia a pontificare "La Corte Costituzionale non ha delegittimato l'attuale Parlamento", infatti la Corte ha solo bocciato il premio di maggioranza e la mancanza di preferenze su cui si regge questo Parlamento ignobile e mercificato, come nel Medioevo avvenne per la vendita delle indulgenze. Solo Napolitano puo' dire cio' che e' o cio' che non e' legittimo. "Il Parlamento attuale puo' ben approvare in qualsiasi momento la legge elettorale". Un parlamento illegittimo - osserva ancora Grillo - con schiere di nominati e un premio di maggioranza abnorme che consente a un Governo illegittimo presieduto da un ectoplasma come Letta puo' fare una nuova legge elettorale? Degli abusivi della democrazia possono riformare il Paese? L'unico atto degno che gli rimane e' tornare alla legge precedente (basta un voto in aula), il Mattarellum, sciogliere le Camere e non farsi piu' vedere in giro. Napolitano insiste "La stessa Corte non mette in dubbio che ci sia una continuita' nella legittimazione del Parlamento". Napolitano e' un dogma".
Questa, dunque, la conclusione di Grillo: "Propongo per legittimare la sua posizione, per ora auto conferita solo da lui stesso medesimo, una proposta di legge: 'Noi pertanto dogma da dio rivelato, annunciamo che Napolitano Pontifex Maximus, quando parla ex Cathedra, per la sua suprema autorita' definisce una dottrina sulle leggi, debba godere di infallibilita' e pertanto tali leggi essere per se stesse e non pel consenso dei cittadini, irreformabili. Se alcuno poi, tolgalo Iddio, osasse contraddire a questa nostra definizione, sia anatema, monito, altola' dal Colle'".