Sardegna al voto orfana dei grillini. Affluenza al 14,4%
L'affluenza alle regionali alle 12 "e' salita a 14,50%, dopo che sono arrivati i dati di diversi comuni che mancavano o che avevano erroneamente caricato lo stesso dato degli elettori con quello dei votanti. I votanti su base regionale sono saliti dunque a 214.661 su 1.480.366. |
Domenica 16 febbraio, dalle ore 6.30 alle 22, quasi un milione e mezzo di elettori sardi sono chiamati a eleggere il nuovo presidente della Regione. Ma il clima in cui l'isola va al voto è contraddistinto da caos e incertezza, sia a livello economico che a livello politico.
Nel corso degli ultimi anni, la Sardegna ha subito un contraccolpo economico pesante che ha portato a gravi crisi industriali e ad una crisi sociale dovuta anche all'alto tasso di disoccupazione (al 18% contro una media nazionale del 12,8%). Non va meglio a livello politico. La fiducia degli elettori è al minimo storico, in virtù dell'inchiesta della procura di Cagliari sui fondi e le spese irregolari che ha travolto mezzo consiglio regionale. La stessa indagine che ha spazzato via la candidatura della vincitrice delle primarie Pd, Francesca Barracciu. Il Partito Democratico è corso ai ripari candidando Francesco Pigliaru.
Non va meglio nel centrodestra dove il governatore uscente Ugo Cappellacci dovrà far fronte ai guai giudiziari in cui è ancora coinvolto. Il M5S, primo partito dell'isola alle scorse politiche con il 29,68% dei consensi, ha deciso di non presentarsi in virtù dei conflitti interni al movimento. Un bacino di voti altissimo che può cambiare le sorti del voto. L'elemento di rottura rispetto ai partiti tradizionali può diventare determinante. E' quello su cui punterà Michela Murgia (Sardegna Possibile), il nome più atteso tra gli indipendenti. La vincitrice del premio Campiello 2010 si è candidata un po' a sorpresa ma ora cerca di raccogliere il maggior numero di voti possibili tra chi non si sente rappresentato. Non solo, vista l'assenza del M5s, Murgia e Sardegna Possibile potrebbero essere la calamita dei voti grillini.
Gli altri candidati sono l'ex Pdl Mauro Pili (Unidos), Pier Franco Devias (Fronte indipendentista Unidu) e Gigi Sanna (Movimento Zona Franca). In virtù della nuova legge elettorale regionale, chi vincerà potrebbe ottenere, se superasse il 40% dei consensi, il 60% dei seggi (36 seggi su 60); o se si fermasse tra il 25% e il 40%, avrebbe il 55% dei seggi (33 su 60).
Il territorio regionale è ripartito in otto circoscrizioni elettorali: Cagliari, Carbonia-Iglesias, Medio Campidano, Nuoro, Ogliastra, Olbia-Tempio, Oristano, Sassari. Il presidente è eletto con un sistema maggioritario (chi ha più voti viene eletto, senza ballottaggio). I 60 membri del Consiglio regionale sono eletti con un sistema proporzionale con soglie di sbarramento e premio di maggioranza.
C'è un'unica scheda per votare il presidente e il Consiglio, sulla quale l'elettore esprime la propria scelta per il candidato presidente e per una lista circoscrizionale. Se si vota per una lista, il voto vale anche per il candidato presidente collegato, e l'elettore può indicare un voto di preferenza. Per votare solo il candidato presidente, ma non una delle liste, si deve tracciare un segno sul nome del candidato presidente. Si può votare un candidato presidente anche non collegato alla lista circoscrizionale scelta (il cosiddetto "voto disgiunto").