Gli sbarchi che indeboliscono la democrazia
Di Ernesto Vergani
In tre giorni sono sbarcati 3mila migranti sulle coste siciliane. Dall'inizio dell'anno 15mila secondo l'Oim - Organizzazione internazionale migrazioni. Fabrice Leggeri, direttore di Frontex, l'Agenzia europea per le frontiere esterne, ha parlato di potenziali arrivi nel 2015 da 500mila a un milione.
Il Viminale ha allertato i Prefetti di tutta Italia perché individuino centri per accogliere le migliaia di persone pronte a partire a breve dalla Libia. Servono subito 6.500 posti. Il peso della situazione grava sulla Sicilia, che accoglie il 50% dei sopraggiunti. Ma va anche detto che pure i soldi assegnati per migrante creano una micro economia locale.
Sotto gli occhi c'è l'aspetto umano: i morti, le violenze, i bambini, i minori non accompagnati. Ha ragione il ministro degli Esteri, Paolo Gentiloni, quando afferma che il problema va risolto alla radice stabilizzando la Libia. Un paese in anarchia totale: nella notte mezzi della Guardia costiera libica sono arrivati a sparare contro la Guardia costiera italiana.
Come pure ha ragione Paolo Gentiloni quando ricorda che una superpotenza mondiale come l'Unione europea spende soltanto tre milioni di euro il mese per fronteggiare questo problema e che Triton, il programma di Frontex, è insufficiente. E' anche vero che tra i migranti ci sono persone in fuga dai conflitti o dalle persecuzioni. Ma ci saranno anche criminali, opportunisti e magari anche terroristi.
Sorprende che i politici italiani siano poco consapevoli che il rischio è l' indebolimento della democrazia. La democrazia si basa sulla certezza del diritto: io pago le tasse e in cambio vivo in un Paese dove tutto funziona, lo Stato mi aiuta e sono in assoluta sicurezza. Se qualche migrante scappa da centro in cui è ospitato, come trova i soldi per mangiare? Dove si lava? Dove dorme? Come trova una donna?
Una comunità, dove pure manca il lavoro, se viene "invasa" da persone anch'esse senza lavoro, sarà più povera e crederà meno nello Stato. E'probabile che in estate diminuiranno i turisti che si recheranno in Sicilia, già penalizzata dal crollo del viadotto sull'autostrada Palermo-Catania. Sorprende anche che i leader europei siano poco consapevoli del fatto che la democrazia e l'economia dell'intera Unione sono in pericolo.