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Politica
Scontro governo-magistratura, Crosetto: "Forse non dovevo parlare domenica"

Il ministro della Difesa Crosetto a New York: "Forse non dovevo parlare di domenica"

“Avendo parlato io di riunioni pubbliche fatte da associazioni mi pare che ci sia poco da denunciare. In una risposta incidentale in un articolo su tutto un altro tema ho soltanto detto una cosa che mi aveva colpito. Se vogliono che la riferisca in Parlamento, la riferisco volentieri, siccome però non sono il ministro della Giustizia, per rispetto istituzionale preferisco farlo in altre commissioni, come Antimafia o Copasir, citino loro quale ritengono la migliore, perché parlare di giustizia non spetta a me".

Così il ministro della Difesa, Guido Crosetto parlando ai giornalisti a New York (dove ha partecipato a incontri all'Onu) che gli chiedevano delucidazioni in merito alle sue dichiarazioni al ‘Corriere della Sera’ in cui ha parlato di presunti tentativi di una corrente della magistratura di contrastare il governo.

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Crosetto, come scrive Rai News, non vede nello stralcio del test psico-attitudinale per i magistrati nella riforma della giustizia, un segnale per "calmare le acque" dopo le polemiche legate alle sue affermazioni. "Mi sto chiedendo da un giorno e mezzo - ha detto - che cosa ci fosse da calmare in un'intervista in cui ho detto quasi un'ovvietà. Non so cosa sia stato stralciato, non mi occupo di giustizia ma di difesa".

"Probabilmente - ha scherzato - ho sbagliato a parlare di domenica, non avevano altri argomenti, hanno utilizzato un passaggio di un'intervista che è stata molto più dura in altri settori. In Italia ogni tanto si formano bolle per riempire il vuoto politico, stavolta sono stato oggetto io, ma va bene così, non ha cambiato i miei programmi; infatti, sono qui a parlare di cose più serie".

Il ministro della Difesa poi ha sottolineato che non teme per la stabilità del governo. "I governi si poggiano in un sistema democratico e si basano sulla maggioranza parlamentare e mi pare che questo governo abbia una solidissima maggioranza parlamentare, e poi si basano sulla reale forza di un'alternativa, che in questo momento non mi pare di intravedere dal punto di vista politico".

Sul fronte della guerra in Medio Oriente, come riporta Rai News, Crosetto ha tenuto a sottolineare che anche l'Italia ha avuto un ruolo nella mediazione per la liberazione degli ostaggi a Gaza. E sulla possibilità del rischio di un allargamento del conflitto, ha replicato: "Quello c'è sempre, io sono contento in questi giorni di questa tregua e del rilascio degli ostaggi. L'Italia ha avuto una parte importante anche su questa linea. Si è fatta promotrice di un dialogo attraverso il Qatar che portasse alla liberazione degli ostaggi".

Poi ha spiegato che l'Italia intende sviluppare un ruolo maggiore nelle operazioni di pace a Gaza e in Ucraina. Ed è proprio di questa proposta che il ministro della Difesa italiano ha parlato nell'incontro con il segretario generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres, al Palazzo di Vetro. "Ho confermato la nostra volontà di continuare a partecipare, anzi, a poter sviluppare un ruolo maggiore nell'Onu nelle aree di principale crisi che ci preoccupano di più, quindi Gaza e Ucraina", ha detto.

Con il segretario generale "abbiamo parlato anche del ruolo di Unifil a nord di Israele - ha aggiunto - delle possibili evoluzioni o escalation che potrebbero esserci nel nord di Israele" e "abbiamo parlato della necessità di pensare a un futuro in Gaza anche attraverso l'Onu" con una presenza che "sarebbe fondamentale". Sul ruolo ruolo dell'Onu, Crosetto spiega che "occorre che questa organizzazione multilaterale assuma un ruolo maggiore in tempi difficili come questi".

Quanto ai colloqui avuti in Israele, ha detto Crosetto, "quello che ho chiesto è che occorre che ci sia una differenza tra gli stati democratici, gli stati di diritto e le organizzazioni terroristiche anche nel combattere la guerra. Le guerre si combattono tra i professionisti delle guerre e si lasciano fuori i civili. Un conto è Hamas, che è un'organizzazione terroristica che ha come scopo la distruzione di Israele, un altro è il popolo palestinese, che ha diritto di vivere".

Il ministro, infine, come scrive Rai News, ad una domanda sulla cybersecurity ha spiegato che "è uno dei fronti su cui noi ci giochiamo il futuro, la sicurezza. È difficile farlo capire a molti cittadini, ma lo capirebbero se un attacco cyber, per esempio, togliesse la memoria dell'Inps e per un mese o due non si pagassero le pensioni o se uno si trovasse senza conto corrente perché è saltata la memoria di una banca o senza luce perché hanno disattivato una centrale elettrica". Ed ha concluso: "Tutti i giorni abbiamo un attacco cyber e tutti i giorni noi cerchiamo di difenderci, e siamo obbligati a investire se vogliamo dare un futuro anche economico, oltre che tecnologico, al nostro Paese, e lo stiamo facendo".

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