Senza eletti le province esisteranno ancora
di Adriana Santacroce
Non ci saranno più 3000 eletti nelle province, é vero. Che allo stato costano 36 milioni. Ecco il risparmio enorme, ecco la rivoluzione degli enti pubblici del ddl Delrio. Ma non c'è nulla di più. La Corte dei conti ha già espresso per due volte forti perplessità sul reale risparmio del disegno di legge ma il Governo non sembra darle alcun peso. Intanto le province restano. Come enti di secondo livello guidati da sindaci ed ex consiglieri e con competenze ancora non chiare. Quindi la provincia di Lodi, ad esempio, ci sarà ancora. Svuotata degli eletti e con meno competenze, ma ci sarà. Certo, saranno abolite 9 di loro, quelle che faranno spazio alle città metropolitane. Che però comporteranno lo stesso una struttura e quindi dei costi. In buona sostanza, quindi, smettiamo di dire che le province saranno abolite perché non é vero. Saranno aboliti gli eletti, i consiglieri e gli assessori. Con i risparmio di 36 milioni. Punto.
Ma andiamo avanti. Il grosso dei costi delle province, circa 10 mld, deriva dagli stipendi dei dipendenti e dalle funzioni delle province stesse. I dipendenti sono circa 60mila e costano allo stato circa 2 mld. Soldi che dovranno essere spesi ancora. Perché, anche considerando un po' di turn over, i lavoratori saranno spostati ai comuni e alle regioni, continuando a essere pagati. Ma c'è di più. Quelli che passeranno alle regioni, per una norma sui contratti pubblici, passando ad un livello superiore avranno anche un aumento di stipendio tra il 10 e il 15%. Una beffa, per così dire, per chi ritiene che questa sia un'operazione di grande risparmio. Certo, alla lunga ne saranno assunti sempre meno ma gli effetti della loro "scomparsa" si vedranno, certamente, non subito, Gli altri 8 miliardi che lo Stato spende per le province vanno tutti nelle funzioni, di manutenzione e straordinarie, delle province. L'edilizia scolastica, la cura delle strade provinciali e del verde, per dire le più note. Ebbene, tutte queste funzioni continueranno a essere svolte. Non si sa bene da chi perché al momento c'è un vuoto normativo ma, di sicuro, qualcuno se ne occuperà. Pertanto gli 8 mld per questi compiti continueranno a essere spesi. Senza contare il caos istituzionale per stabilire le competenze che dovranno essere definite e assegnate alle regioni, ai comuni o alle città metropolitane.
La riforma ha sicuramente, un impatto notevole sull'opinione pubblica che non vedeva l'ora di eliminare qualcuno degli odiosi politici che, ultimamente, sembrano catalizzare l'origine di tutti i mali. Ma non sposta, realmente, l'ago della bilancia dei costi dello Stato. I consiglieri provinciali sono quelli pagati meno e, come abbiamo detto, l'unico risparmio reale sarà quello di 36 milioni. Va bene. Tutto fa brodo. Ci saranno elezioni in meno, e qualche clientela o rendita di posizione sparirà. Perfetto. Ma smettiamo di dire che é una riforma epocale. Perché non lo é.
@AdriSantacroce