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Politica
Emiliano: "Il centro-sinistra non faccia il purista, si rimetta con il M5S"

La terza giornata de La Piazza

Terza e ultima serata de La Piazza. La kermesse ideata e condotta da Angelo Maria Perrino, direttore di Affaritaliani.it, ha ospitato Piera Aiello, candidata con Unione Popolare di Luigi De Magistris; il governatore della Regione Puglia Michele Emiliano; l'ex-ministro Francesco Boccia; l'ex viceministro Stefano Fassina; il capo politico del Movimento 5 Stelle Giuseppe Conte; il leader di Italia Sovrana e Popolare Marco Rizzo.

Emiliano: "Il centro-sinistra non faccia il purista"

"Se il centro-sinistra vuole portare i suoi valori al governo del Paese non può sempre sperare che questa legge elettorale che porta all'ingovernabilità ci assegni la guida del Paese". Così Michele Emiliano, governatore della Regione Puglia, sul palco de La Piazza a Ceglie Messapica.

"Ricordo - ha aggiunto Emiliano - di aver combinato il primo incontro tra Di Maio e Zingaretti, ero a Galatone sotto un fico e gli alberi di solito ispirano. Mi ricordo che tutti temevano che Renzi non volesse quell'alleanza e invece Renzi fece la mossa del cavallo. Quando diede il suo nulla osta al governo con il Movimento, gli scrissi di non fare mosse avventate, di rimanere nel Partito Democratico e di provare a governare questo Paese. Non è andata male, anche se abbiamo affrontato momenti terribili. Aveva come leader amministrativo Giuseppe Conte, c'è stato questo blitz al contrario, con Renzi che ha disarcionato Giuseppe Conte, con quest'ultimo che aveva sondaggi talmente buoni che si era capito che il leader non poteva essere del Pd".

"Pochi secondi dopo che il Movimento 5 Stelle annuncia di non voler più sostenere la fiducia, Letta annuncia che non ci saranno più alleanze. Un errore gravissimo, nel momento in cui rompi questa alleanza, salvo miracoli, si rischia di avere una coalizione di centro-destra che può addirittura cambiare la Carta costituzionale. Non c'è niente da fare, con questa legge elettorale l'unica soluzione è avere una coalizione forte e vincente. Ma andremo separati e ci sarà lo spazio per quello che rimane del centro-destra pugliese potrà dire di aver vinto qui". 

Conte: "È Draghi che ha scelto di andarsene"

"Alla fine è Draghi che è voluto andare a casa - ha spiegato dal palco il leader politico del Movimento 5 Stelle Giuseppe Conte -. Mi assumo la responsabilità di avere incalzato da 6-7 mesi questo governo uscente su quello che era davanti a noi che era visibile: questa crisi era già visibile in tutta la sua profondità e severità a marzo, quando sono stato a Palazzo Chigi con Draghi. La Germania aveva stanziato 100 miliardi per una corsa al riamo, a quel punto sembrava che la guerra si potesse fermare solo con grandissimi investimenti militari, volevamo azzerare l'Iva sui beni di prima necessità e mettere un freno al costo dell'energia. Il reddito di cittadinanza è irresponsabile pensare di cancellarlo, è un sistema di protezione sociale. Chi lo fa, da Italia Viva a Fratelli d'Italia, appicca consapevolmente la responsabilità di appiccare il fuoco e aizzare uno scontro sociale di dimensioni epocali. Gli occupabili sono meno di un terzo dei percettori del reddito. Per questi bisogna lavorare per rafforzare il sistema delle politiche del lavoro" ha chiosato COnte. 

Boccia: "La nostra idea di Paese non passa da flat tax e blocco navale"

Abbiamo il dovere di continuare sulla strada tracciata negli anni passati e di guardare a possibili alleanze come quella con il Movimento 5 Stelle". Così Francesco Boccia, dirigente del Pd e candidato per il suo partito al Senato nella circoscrizione pugliese. "L’avversario - ha continuato Boccia - è chi ci dice che la ricetta del Paese dal 26 settembre passerà per la tassa unica, il blocco navale, la reintroduzione del militare obbligatorio, cancellare legge su aborto. Noi siamo alternativi a questa idea di società. Quando è scoppiata la pandemia e abbiamo toccato con mano i tagli fatti da Tremonti ci siamo accorti di che cosa erano i diritti. I vincoli europei ci dicevano che molti diritti potevano essere tagliati in ossequio alle esigenze di bilancio. Noi abbiamo detto. La pandemia ci ha sbattuto di fronte questi problemi, la ricca Lombardia dal modello senza sanità territoriale ma solo con grandi hub ha tagliato i poli. Sono scelte che guardano a un’altra idea di società diversa dalle nostre".

Rizzo: "Serve uscire da Nato ed Europa"

"L’idea di cambiare il mondo è un’idea utile e radicata - ha chiosato il leader di Italia Sovrana e Popolare Marco Rizzo -. In questa tornata elettorale abbiamo voluto rispondere alle domande che ci venivano fatte. Abbiamo risposto alle esigenze dei governi, siamo molto critici, così come siamo critici verso le sanzioni e le più armi. La politica estera è sempre stata un po' trascurata: oggi queste scelte vengono a galla. Siamo molto critici con tutti quelli che erano in parlamento. L'Italia è sempre stata in una posizione di medietà, oggi si è voluto mettere in una posizione troppo spostata. Non si può uscire da Ue o Nato? È difficile che un Paese abbia una politica estera ed economica se si continua a dire 'chissà che cosa dirà l'Europa'. Questa storia che si ricercano i le nuove formule per l'energia, inquinantissime. 30 miliardi di metri cubi di gas non li troviamo, questa ipocrisia che dobbiamo abbassare di un grado è una boutade. Questa è la guerra del dollaro, cioè di una moneta stampata da qualcuno. Dal 24 febbraio sembra che il Covid non esista più, ci sia solo la guerra" ha concluso.

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