Giustizia, non ci sarà un 1992: stavolta gli italiani stanno con la politica - Affaritaliani.it

Politica

Giustizia, non ci sarà un 1992: stavolta gli italiani stanno con la politica

L'opinione di Massimo Falcioni

Quanto sta accadendo sembra un replay di quello che successe trent’anni fa

Resta il limite grave di fatti che ufficialmente dovrebbero anche essere coperti dal segreto istruttorio e che invece sono sulla bocca di tutti, usati per fini politici, per screditare gli avversari. Stavolta il protagonismo giudiziario può anche essere esacerbato per l’annunciata riforma della magistratura, per i più una iattura. Riforma che questo governo vuole per migliorare il funzionamento della macchina giudiziaria, snellire i processi e  (udite! Udite!) avviare la separazione delle carriere. Stavolta, l’onda mediatica-giudiziaria non pare trovare il supporto della maggioranza degli italiani.

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Ciò per la scarsa sostanza politica delle questioni oggi sollevate e, soprattutto, per gli strascichi tutt’altro che positivi lasciati dalle vicende passate di “Mani pulite”. Insomma, c’è il sospetto che qui “gatta ci cova”. Che, al di là del merito delle specifiche questioni sollevate, ci sia il “trucco”. C’è il rischio, a questo punto un dato di fatto, che questa legislatura si trasformi in una guerra tra governo e magistratura (una sua parte), con quest’ultima impegnata a tirare la volata alle opposizioni col fiatone ma attaccate al solito refrain: “Inaccettabile attacco del governo alla magistratura”.

Se così è, non passerà molto tempo per vedere sui media altre inchieste e altri avvisi di garanzia con l’obiettivo di minare l’esecutivo, logorandolo, fino all’implosione. Le elezioni Europee sono già dietro l’angolo e in caso di prevedibile nuovo exploit del partito di Giorgia Meloni, la premier potrebbe giocare la carta delle elezioni anticipate, con la resa dei conti generale, sia riguardo ai partiti all’opposizione che alle fazioni di dissidenti interni presenti nella Lega e in Forza Italia post berlusconiana. Per la parte della magistratura che vuole mantenere lo strapotere giudiziario e per le opposizioni prive di leadership e di voti la via intrapresa potrebbe essere un boomerang.