Tortura, asse Lega-Fi. Gasparri ad Affaritaliani.it: "Sto con Salvini" - Affaritaliani.it

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Tortura, asse Lega-Fi. Gasparri ad Affaritaliani.it: "Sto con Salvini"

Maurizio Gasparri, vicepresidente del Senato e membro della commissione Giustizia di Palazzo Madama in quota Forza Italia, con un'intervista ad Affaritaliani.it, chiede a Matteo Salvini di "sostenere i miei emendamenti per modificare la legge sulla tortura visto che me ne occupo da qualche mese.  Spero che il leader leghista sia d'accordo con me". E nello specifico spiega che cosa vorrebbe cambiare del ddl in questione: "Il testo così come è scritto paralizza le forze di polizia perché anche la tortura psicologici di cui la norma parla potrebbe far passare per tortura qualsiasi intervento di ordine pubblico e qualsiasi intimazione per far rispettare le leggi. Io me no sto occupando da mesi e sono uno di quelli che hanno bloccato questo disegno di legge. Se Salvini lo scopre oggi sono ben contento e gli do il benvenuto". Un nuovo asse Lega Forza Italia? "Se vogliono sostenere le mie tesi sono disponibile. Benvenuti quelli che mi danno ragione".

LA PRESA DI POSIZIONE DI SALVINI

"Ci vuole liberta' di azione assoluta per polizia e carabinieri. Se devo prendere per il collo un delinquente lo prendo per il collo e se si sbuccia un ginocchio o si rompe una gamba, cazzi suoi. Poi se qualcuno sbaglia paga, anche doppio, ma parliamo di poche unita'". Lo ha detto Matteo Salvini, leader della Lega, che ha portato la sua solidarieta' al Sindacato autonomo di Polizia che ha organizzato un sit in contro la legge sulla Tortura e in particolare contro la norma che prevede la tortura psicologica. "Un'idiozia - ha sottolineato Salvini - che consente a qualunque delinquente, con uno strumento come questo, di valere molto di piu' di chi indossa una divisa. Non esiste". Ai cronisti che gli ricordavano la sanzione comminata all'Italia dalla Corte dei diritti umani per i fatti del G8 Salvini ha infine risposto: "La Corte potrebbe occuparsi di altro senza rompere le scatole all'Italia. A Genova qualcuno ha sbagliato e paga giustamente. Ma per l'errore di qualcuno non bisogna esporre a rischio di vita centinaia di migliaia di uomini delle Forze dell'ordine".

Daniele Riosa (@DanieleRiosa)