Forza Italia/ Toti: Berlusconi si candiderà alle elezioni europee
Silvio Berlusconi non vuole rinunciare alle prossime consultazioni europee. Secondo Giovanni Toti, consigliere politico di Forza Italia, il Cavaliere è intenzionato a presentarsi al voto previsto a maggio. Nonostante la condanna definitiva per frode fiscale, l'interdizione dai pubblici uffici e la legge Severino. "Berlusconi - dice - ha guidato Forza Italia in tutte le elezioni. Ritengo che lo farà anche questa volta". "Riterrei una grave lesione al diritto di rappresentare i moderati italiani - continua Toti - se Berlusconi non potrà candidarsi. Se qualcuno dovesse impedirlo si assumerebbe una grave responsabilità davanti a milioni di italiani". "Se non potesse sarebbe un altro vulnus alla democrazia".
Nei mesi scorsi l'ex premier aveva già chiarito di non voler rinunciare all'appuntamento elettorale di maggio. Una sfida bella e buona, dopo che il primo agosto scorso la Cassazione ha confermato la condanna nel processo Mediaset sulla compravendita di diritti televisivi. Per Berlusconi, inoltre, è stata disposta una pena accessoria che dispone due anni di interdizione dai pubblici uffici. Infine c'è la legge Severino in base alla quale chi riceve una condanna superiore a due anni di reclusione non può candidarsi o, se è già stato eletto, deve lasciare il parlamento. E che sia incandidabile per sei anni.
Intanto arriva un'apertura sul tema della parità di genere per l'Italicum. Toti riflette non esclude una trattativa: "le quota rosa per noi non sono un tabù, al punto che abbiamo dato libertà di voto. Ma non è possibile cambiare l'Italicum cento volte rispetto al patto che è stato sottoscritto". "E' legittimo - continua Toti - chiedere le quote rosa, ma non si deve inficiare l'impianto della legge elettorale nè rischiare di far saltare il patto tra Renzi e Berlusconi". Chiude, invece, a qualsiasi discussione sulle preferenze: "Noi siamo da sempre contrari alle preferenze. Ed è strano - dice sempre all'Unità - che dopo essere state indicate da decenni come il male della politica italiana oggi si scopra che invece sono il bene".
Sui due quotidiani Toti si sofferma anche sul premier: "Renzi ha fatto, e bene, annunci" dice all'Unità; e sulla Stampa insiste: "Renzi è stato molto efficace nella conferenza stampa, ma non aveva autorevolezza istituzionale", "Berlusconi era più bravo come presidente del Consiglio perchè" dice Toti coniugava "la capacità di parlare direttamente alla gente e il profilo istituzionale".