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Politica
Toti-Carfagna, invitati e menù. Verso la quarta gamba del centrodestra

Già ci sono menù e invitati, poco più di una decina, per la cena ristretta organizzata questa sera, mercoledì, a Roma - il locale è ancora da decidere - da Giovanni Toti e Mara Carfagna.  E, in un certo senso, c’è anche un convitato di pietra e cioè Matteo Salvini. Lo si capisce, appunto, dalle tre principali portate che saranno servite a tavola e che una fonte vicina al dossier, parlando con Affaritaliani.it, riepiloga così: “Basta sovranismo, basta populismo e basta antieuropeismo”. Appunto, un menù completamente antisalviniano. Anche se un parlamentare alla Camera prova a correggere il tiro: “Non è un ragionamento contro qualcuno. Si tratta di un confronto, al quale ne seguiranno degli altri, per capire che spazio c’è per una nuova forza, un centro moderato”. “Dopo un primo incontro a due Toti-Carfagna - spiega al nostro giornale un insider - quello di questa sera è un incontro più allargato. Gli inviti sono partiti direttamente dal governatore della Liguria, ma la cena sarà ristretta proprio per evitare assembramenti. Diciamo che si tratta di un primo step, un momento di confronto a cui, se ci rendiamo conto che il progetto è fattibile, ne seguiranno altri, anche coinvolgendo i territori”. Il nostro giornale è in grado di anticipare pure i partecipanti. Elenco alla mano, una fonte ben informata, snocciola i nomi degli invitati: “Si tratta di deputati e senatori vicini a Mara Carfagna e Giovanni Toti. Sono stati invitati Paolo Russo, Daniela Ruffino, Luigi Casciello e Osvaldo Napoli. Ma poi ancora Paolo Russo, Alessandro Sorte, Giorgio Silli. Nella lista figurano inoltre Claudio Pedrazzini e Andrea Cangini”. Anche il Senato sarà rappresentato: “E' stato invitato Paolo Romani - continua la fonte - che fa parte già della componente Cambiamo di Toti”.

Commensali a parte, comunque, il dato di fatto è uno solo: l’esito del doppio appuntamento elettorale, con le Regionali e le amministrative, che non ha per niente arriso a Forza Italia, ha impresso l’accelerazione a un’idea accarezzata già da tempo. E’ sempre l’insider a spiegarlo al nostro giornale: “Diciamo le cose come stanno: l’esigenza di un nuovo centro moderato è sempre più forte in un momento come quello attuale in cui Forza Italia si sta letteralmente sciogliendo”. Non solo, ma secondo la sua analisi, “dentro Forza Italia c’è molta gente che non si espone, ma che guarda con grandissima attenzione a un progetto moderato”. “Ed è qui - aggiunge un deputato che vuole rimanere anonimo - che si innesta bene il percorso che Toti e Carfagna vorrebbero intraprendere. L’idea, se ci saranno i presupposti per svilupparla, non è campata in aria, ha un obiettivo concreto. Non parliamo dell’1 per cento, ma eventualmente di dar vita a qualcosa che possa essere punto di riferimento per le immense praterie di area moderata che ci sono. Spazi presenti anche nella Lega”.

La lega, appunto. Il numero due del partito Giancarlo Giorgetti, che ha sottolineato la necessità di dialogare con il Ppe, è stato in qualche modo coinvolto in questa iniziativa? “No, non è al corrente. Per ora è un discorso interno per lo più a Forza Italia. Ma è chiaro che pure alla Lega manchi la parte moderata. Ecco perché Salvini perde consensi”. E con Fratelli d’Italia come la mettiamo? “Che la Meloni abbia dovuto smussare determinate sue posizioni è sotto gli occhi di tutti. D’altronde - spiffera ancora la stessa fonte - da Bruxelles glielo hanno fatto capire chiaramente che se avesse continuato sulla linea estremista avrebbe fatto la fine di Salvini e cioè sarebbe rimasta isolata”. Insomma, come raccontano da più parti ad Affaritaliani.it, “se dovessero crearsi le condizioni per tenere a battesimo una forza politica orientata a dire basta al sovranismo, al populismo e all’antieuropeismo sarebbe importante per l’intero centrodestra. Nel senso che servirebbe proprio a ‘moderarlo’ su questi tre aspetti”. Rimane da capire, certo, come la prenderà Silvio Berlusconi. “Beh, certamente Forza Italia è una sua creatura - conclude un parlamentare azzurro di lungo corso -, ma Berlusconi è pure una persona molto intelligente. Senza contare poi che, eventualmente, una nuova formazione politica nascerebbe nel solco tracciato proprio dal leader azzurro in tutti questi anni e cioè moderazione ed europeismo”.

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