Politica
"Trump provocatorio e non diplomatico. Ma il tema del finanziamento Nato c'è"
Intervista a Stefania Craxi, presidente della Commissione Esteri-Difesa del Senato
"Le dichiarazioni di Trump non vanno lette come una mera volontà di imprimere politiche isolazionistiche che gli Stati Uniti non possono permettersi in uno scenario globale"
“Le dichiarazioni di Trump, forti, provocatorie, tutt’altro che diplomatiche, riaccendono i riflettori su un tema che caratterizza tutti gli ultimi quattro lustri di relazioni euro-atlantiche e che, seppur con toni, argomenti e stili assai diversi, rappresenta una linea di continuità di tutte le presidenze americane, da Obama in poi". Stefania Craxi, presidente della Commissione Esteri e Difesa del Senato, commenta con Affaritaliani.it le parole dell'ex presidente Usa Donald Trump ("Inviterei la Russia ad attaccare i Paesi Nato inadempienti").
"In clima di crescente tensione internazionale la questione del finanziamento della NATO resta un nodo con cui soprattutto le realtà europee aderenti all’Alleanza atlantica sono chiamate a confrontarsi, specie in un momento storico in cui il concetto di deterrenza – e non solo - ritorna centrale nelle dinamiche della geopolitica contemporanea e futura.
È quindi necessario, tralasciando la polemica, che i Paesi europei aderenti sviluppino, innanzitutto nel loro interesse, una seria riflessione su come poter raggiungere gli obiettivi di finanziamento comunemente prefissati. Ed è altrettanto urgente che la stessa Unione europea affronti le questioni strategiche relative alla sua sicurezza e difesa che, anche qui mettendo da parte retoriche e demagogie, non possono prescindere dall’Alleanza atlantica.
La difesa europea, che necessità innanzitutto di una politica estera europea e di risorse necessarie per perseguirla, elemento essenziale avendo anche mancato l’occasione della riforma del Patto di stabilità e crescita per affrontare una così cruciale argomento, non può essere immaginata come “altro” rispetto all'Alleanza ma come una gamba forte e autorevole di questa.
Le dichiarazioni di Trump non vanno però lette come una mera volontà di imprimere politiche isolazionistiche che gli Stati Uniti, a mio parere, al di là della loro volontà e della loro guida non possono permettersi in uno scenario globale in cui sono costretti a fare i conti con una sfida sistemica che si gioca in diversi quadranti. Esse figliano essenzialmente dall’indisponibilità di larga parte dell’opinione pubblica americana, che travalica gli schieramenti tradizionali, di farsi carico in esclusiva della sicurezza globale, per lo più in scenari che considerano lontani politicamente e distanti geograficamente (vedi il ritiro dall’Afghanistan) e, aspetto non secondario, è dettata dai crescenti oneri finanziari che tali impegni comportano e che sottraggono risorse anche per affrontare le tante emergenze sociali con cui gli Stati Uniti sono sempre più chiamati a confrontarsi.
Mi auguro che nei prossimi mesi, segnati da scadenze importanti – pensiamo al rinnovo delle Istituzioni europee - i temi connessi alla sicurezza e difesa abbiamo la giusta attenzione e siano trattati nella giusta prospettiva. Ma per fare questo è doveroso confrontarsi con la realtà, affrontare il tema delle risorse, poiché se si vuole incidere e contare, se si vogliono determinare scelte e strategie, bisogna essere anche economicamente coerenti nell’impegno. E nel mentre il rombo della guerra si fa sempre più forte ed è sempre più vicino ai nostri confini, dobbiamo sapere che non possiamo pensare che siano altri a garantire e farsi carico della nostra sicurezza”, conclude Stefania Craxi.