Crisi Ucraina/ Washington con Kiev. Nuovo scontro con Mosca
Vacillano gli accordi di Ginevra sulla crisi ucraina. Nell'incontro con il vicepresidente Usa, Joe Biden, a Kiev, il presidente ucraino, Alexandr Turchinov, ha affermato che l'occupazione da parte dei filo-russi di un commissariato di polizia a Kramatorsk, nell'est, ha di fatto reso nulli gli accordi di Ginevra. La nuova occupazione "mette una croce sopra tutti gli accordi raggiunti a Ginevra", ha affermato il presidente, secondo quanto riferito dal suo ufficio stampa. Nella conferenza stampa dopo il colloquio con il premier Arseni Yatseniuk, i toni di Biden sono stati fermi, ma meno risoluti: "E' ora che la Russia smetta di parlare e cominci a passare all'azione per rispettare gli accordi di Ginevra", ha incalzato Biden, chiedendo a Mosca di "convincere i separatisti filo-russi" a deporre le armi e ad abbandonare gli edifici occupati nelle citta' del sud-est dell'Ucraina. "Non e' tanto difficile da fare. Non permetteremo che questo diventi un processo interminabile", ha avvertito. Intanto si e' appreso che sabato il premier ucraino, Arseniy Yatseniuk, sara' ricevuto in Vaticano da Papa Francesco, il quale nel messaggio di Pasqua aveva auspicato "illuminate e ispirate iniziative di pace in Ucraina". Lo stesso Yatseniuk ha attaccato Mosca affermando che "nessun Paese puo' comportarsi alla stregua di gangster armati".
Il vice di Obama ha anche ribadito la richiesta del ritiro delle decine di migliaia di soldati russi schierati lungo il confine ucraino. Mosca sara' "piu' isolata" se non riuscira' a disinnescare la crisi", ha avvertito, "altri comportamenti provocatori comporteranno un prezzo piu' caro da pagare e un maggiore isolamento". Biden ha assicurato che gli Usa restano a fianco di Kiev che si trova a fronteggiare "umilianti minacce". A Bruxelles intanto, otto giorni dopo la decisione del Consiglio Ue di allungare la lista delle persone colpite da sanzioni per l'annessione della Crimea, i lavori sono ancora in corso. Il portavoce dell'alto rappresentante per la politica estera Ue Catherine Ashton, Michael Mann, ha spiegato che "la preparazione delle sanzioni", che in questa fase consistono nel congelamento dei beni e nel blocco dei visti per viaggiare in Europa, "richiede tempo" e "dipende da come evolve la situazione sul terreno". Mosca pero' non sembra intimorita: lo scambio di "liste nere" tra Occidente e Mosca porta in un "vicolo cieco", ma in ogni caso siamo "pronti" ad affrontare le sanzioni occidentali e "non permetteremo che i nostri cittadini diventino ostaggio di giochi politici", ha spiegato il premier Dmitry Medvedev che ha anche indicato in 180 miliardi di euro l'ammontare degli aiuti russi all'Ucraina nel dopo-Urss.