Politica

Ultima generazione: chi difende gli imbrattatori? La sinistra radicalchic

Di Giuseppe Vatinno

Il presidente del Senato Ignazio La Russa ha protestato pubblicamente poco dopo e per la prima volta qualcosa si è mosso

A parte che ora –essendo stati scarcerati- gli attivisti possono provvedere tranquillamente a reiterare il reato c’è da segnalare un cambiamento rispetto al passato. Pare che questa volta le istituzioni abbiano reagito e ci si chiede perché invece in passato queste misure più robuste non siano mai state prese.

Infatti il messaggio che sta passando in queste ore sui social è che se imbratti il Senato hai delle conseguenze mentre se blocchi sul Raccordo dei poveri cristi che vanno a lavorare no. Messaggio pericoloso che sta montando il solito populismo anti istituzionale perché il ragionamento è che la "Casta" reagisce solo se l’attacchi direttamente negli altri casi invece no. Ci sono poi da registrare le incredibili reazioni di chi dà la corda agli imbrattatori nel patetico tentativo di ritagliarsi una piccola nicchia elettorale o mediatica su cui lucrare qualche voto o qualche copia in più.

Il più lesto di tutti è stato Matteo Orfini che ha dichiarato: "Si arriva a certi livelli di provocazione proprio perché a monte è mancato l'ascolto. "Neanche fossero terroristi...Come credo sia esagerato l'arresto, fortunatamente durato solo poche ore. Ma va ricordato che è frutto dei decreti sicurezza voluti da Salvini, una misura che crea delle distorsioni esagerate: se picchi una persona per strada non vieni arrestato in flagranza, ma se imbratti con della vernice lavabile l'edificio del Senato allora sì. Mi sembra assurdo". 

E poi ha rincarato la dose: "Parliamo sempre di un atto non violento, a questo punto penso che delle lacune ci siano. Piantedosi farebbe bene ad occuparsi di protocolli di sicurezza anziché andare a caccia di Ong". Quindi per Orfini si tratterebbe di un “atto non violento”. Chissà se rimarrebbe della stessa opinione se gli imbrattassero con la   vernice il portone di casa sua.

Poi, non contento, ha ceduto al solito  “predappismo benaltrista” attaccando il presidente del Senato: "La Russa fa fatica ad entrare nel ruolo che dovrebbe ricoprire. Ci sono manifestazioni, da Predappio in giù, a cui il presidente del Senato strizza spesso l'occhio e che francamente mi sembrano molto più pericolose per la democrazia".