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Politica
Umbria, si è dimessa la Marini. Ha ceduto al pressing di Zingaretti
Foto: LaPresse

La presidente della Regione Umbria, Catiuscia Marini, con una apposita lettera inviata alla Presidente dell'Assemblea Legislativa, Donatella Porzi, ha comunicato le sue dimissioni dalla carica istituzionale, ai sensi dell'art.64, comma 3, dello Statuto regionale. Questo il testo della lettera pubblica di dimissioni: "Io sono una persona perbene, per me la politica è sempre stata 'fare l'interesse generale', da Sindaco della mia Città, da Europarlamentare, ed in questi anni da Presidente di Regione. Quello che sta accadendo non solo mi addolora, ma mi sconvolge e sono sicura che ne uscirò personalmente a testa alta, perché – credetemi – io non ho niente a che fare con pratiche di esercizio del potere che non siano rispettose delle regole e della trasparenza, rifuggendo sempre da consorterie e gruppi di potere".

"Le Istituzioni vengono prima delle persone che le guidano e non possono avere ombre che rafforzerebbero il già difficile rapporto di fiducia con i cittadini. Ritengo doloroso, ma giusto, rassegnare ora le mie dimissioni da Presidente della Regione Umbria, perché ritengo di tutelare così l'Istituzione che ho avuto l'onore di guidare, salvaguardare l'immagine della mia regione e della mia comunità e al tempo stesso avere la libertà di dimostrare la mia correttezza come persona e come amministratore pubblico. So così di fare la cosa più giusta e più coerente con i miei valori, quelli della mia famiglia e con quelli della comunità politica a me più vicina".

"Ringrazio chi in questi giorni difficili e complessi mi ha dato fiducia e attestati di stima. Mi pare importante mandare un saluto a tutti gli umbri ed alle popolazioni della Valnerina colpite dal sisma con le quali ho condiviso le fasi più difficili, ma umanamente più intense, del mio mandato istituzionale. So di fare la cosa più giusta per l'Umbria, questa mia bellissima terra, ricca di storia, cultura e valori di solidarietà", ha concluso Marini nella lettera pubblicata sul sito della Regione.

Umbria, Marini lascia: "Sono una persona perbene, ne uscirò a testa alta" - "Io sono una persona perbene, per me la politica è sempre stata 'fare l'interesse generale', da sindaco della mia città, da europarlamentare, ed in questi anni da presidente di Regione. Quello che sta accadendo non solo mi addolora, ma mi sconvolge e sono sicura che ne uscirò personalmente a testa alta, perché - credetemi - io non ho niente a che fare con pratiche di esercizio del potere che non siano rispettose delle regole e della trasparenza, rifuggendo sempre da consorterie e gruppi di potere". Lo scrive la presidente della Regione Umbria, Catiuscia Marini, nella lettera di dimissioni. La governatrice è indagata nell'inchiesta della Procura di Perugia su concorsi per assunzioni che sarebbero stati pilotati."Le istituzioni - aggiunge - vengono prima delle persone che le guidano e non possono avere ombre che rafforzerebbero il già difficile rapporto di fiducia con i cittadini. Ritengo doloroso, ma giusto, rassegnare ora le mie dimissioni da presidente della Regione Umbria, perché ritengo di tutelare così l'istituzione che ho avuto l'onore di guidare, salvaguardare l'immagine della mia regione e della mia comunità e al tempo stesso avere la libertà di dimostrare la mia correttezza come persona e come amministratore pubblico". "So così di fare la cosa più giusta e più coerente con i miei valori, quelli della mia famiglia e con quelli della comunità politica a me più vicina. Ringrazio chi in questi giorni difficili e complessi mi ha dato fiducia e attestati di stima. Mi pare importante mandare un saluto a tutti gli umbri ed alle popolazioni della Valnerina colpite dal sisma con le quali ho condiviso le fasi più difficili, ma umanamente più intense, del mio mandato istituzionale. So di fare la cosa più giusta per l'Umbria, questa mia bellissima terra, ricca di storia, cultura e valori di solidarietà", conclude Marini.

Zingaretti: "Con sue dimissioni Marini mette Umbria al primo posto" - "Voglio ringraziare Catiuscia Marini, che con le sue dimissioni ha scelto di mettere al primo posto il bene della sua Regione. Catiuscia, in questi anni è stata al servizio delle istituzioni e dell’interesse generale e ha garantito all’Umbria sviluppo e qualità della vita e dei servizi. E’ stata una guida apprezzata per i suoi territori e benvoluta dalla sua comunità. Ora, sebbene in presenza di un’indagine che è ancora allo stato preliminare, ha scelto con responsabilità di fare un passo indietro proprio allo scopo di evitare imbarazzi e strumentalizzazioni per la sua Umbria. Da garantisti, aspetteremo che la giustizia faccia il suo corso prima di emettere giudizi definitivi. Spero lo facciano tutti". Lo dichiara in una nota il segretario del Pd, Nicola Zingaretti.

Pd: De Micheli a Di Maio vergognati, tre anni di processi Raggi e mai chiesto sue dimissioni - "Caro Di Maio vergognati tu. Parli di Zingaretti e delle dimissioni della Marini, che ci sono state, mentre hai aspettato tre anni sulle inchieste e sui processi della Raggi senza fare nulla". Lo dichiara in una nota Paola De Micheli, coordinatrice del Pd. "Anzi - aggiunge De Micheli - hai pure modificato il codice etico per evitare qualsiasi provvedimento a carico del sindaco della Capitale sotto inchiesta. Un minimo di decenza".

Umbria, Agea (M5s): Fine di un sistema marcio, ora Regione a cittadini - "Le dimissioni di Catiuscia Marini mettono la parola fine a un sistema marcio di gestione del potere. Il Partito Democratico chieda scusa a tutti gli umbri. È arrivato il momento che la nostra splendida Regioni ritorni ai suoi cittadini. Il mio ringraziamento va ai consiglieri regionali Maria Grazia Carbonari e Andrea Liberati e a tutti gli attivisti del Movimento 5 Stelle per essere un baluardo a difesa della trasparenza e dei diritti di tutti. Adesso si cambia anche in Umbria", così in una nota l’europarlamentare del Movimento 5 Stelle Laura Agea.

UMBRIA, BERNINI (FI): CON DIMISSIONI MARINI FINISCE MITO DI DIVERSITÀ MORALE - "Le dimissioni della presidente della giunta regionale dell'Umbria sono la inevitabile conseguenza di un'inchiesta molto più che indiziaria. Ma soprattutto, questa brutta vicenda, che ha scoperchiato radicate pratiche clientelari, archivia in modo definitivo la presunzione della diversità morale di berlingueriana memoria che la sinistra ha sempre vantato ponendola alla base di un ingiustificato complesso di superiorità etica e politica del sistema di potere nelle regioni rosse". Lo dichiara Anna Maria Bernini, presidente dei senatori di Forza Italia.

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