Politica
Unioni civili, giù le mani dai bambini
Di Adriana Santacroce
Chi contesta la stepchild adoption si giustifica dicendo che vuole tutelare i bambini, che hanno il diritto ad avere una mamma e un papà. Tutto vero. Ma tra l'ideale e il reale c'è una profonda differenza e questo complica le cose. Quello di cui si parla tanto, e che rischia di compromettere la legge sulle Unioni civili, è la possibilità per le coppie gay di adottare il figlio biologico di uno dei due partner. In altre parole, ad esempio, in una coppia di due donne dove c'è un bambino figlio biologico di una delle due, la possibilità per l'altra di diventare la seconda mamma. Con tutti i diritti e i doveri che questo comporta. E con la precisazione che NON si tratta di adozione tout court. Non stiamo parlando della possibilità per le coppie gay di adottare un bambino. Quella è un'altra storia, non contemplata del disegno di legge Cirinnà in discussione in Parlamento. Ma torniamo ai bambini e ai loro diritti. Immaginiamo che in quella coppia di cui parlavamo, senza la stepchild adoption, la madre biologica muoia. Bene. Quel bambino si troverebbe ad essere orfano per legge quando in realtà esisterebbe un'altra donna che lo ha cresciuto e che lo ama, appunto, come un figlio. Se di tutela dei bambini dobbiamo parlare è questo il ragionamento che va fatto.
Ci sono migliaia di donne che vanno all'estero, fanno una fecondazione assistita con un donatore sconosciuto e tornano in Italia con un figlio. Donne che, a volte, non hanno un compagno o marito ma una compagna. Esistono già. E non è che senza la stepchild adoption smetteranno di esistere. È questo che i fautori del no non capiscono. Dicono solo che "i bambini devono avere una mamma e un papà'. Ma non rispondono nel merito. Cosa fare di quei bambini che, figli di una mamma o papà gay, non avranno mai una coppia eterosessuale come genitori? È questa la realtà dei fatti. Non un dover essere ideale che non rispecchia la realtà. Per questo trovo odioso usare i bambini per giustificare una posizione ideologica, del tutto rispettabile, ma che non affonda le sue motivazioni nei diritti dei più piccoli. Se vogliamo, davvero, tutelare i bambini che continueranno a nascere, dobbiamo pensare a dargli due genitori. Perché tanto quei bambini ci sono e ci saranno. In barba alle nostre ideologie. Vorrei che di questo si parlasse al Family Day di fine mese. Non delle famiglie ideali ma della realtà. E della tutela dei bambini.
Altro discorso è l'opportunità di una legge di questo tipo. L'Italia è in compagnia di Paesi come Bulgaria Romania e Cipro per l'assenza di una legge sulle Unioni civili. Il disegno di legge Cirinnà approdato in Parlamento e la volontà di Renzi di 'portare a casa il risultato' fanno pensare che questa sia la volta buona. Anche i portavoce delle posizioni più conservatrici sono arrivati alla conclusione che una legge del genere sia lecita per non dir necessaria. Forse, quindi, siamo arrivati davvero al momento in cui l'Italia esca dall'oscurantismo. Il problema, però, arriva proprio dalla stepchild adoption che, respinta dal blocco conservatore e sgradita anche a una parte del Pd, rischia di far saltare tutto. Ecco perché comprendo la posizione dell'on. Carfagna che, in sostanza, contesta la legge proprio perché divide, non solo il Pd, ma anche una buona parte dell'opinione pubblica. Perché compromette lo scopo originale della Legge, cioè le Unioni civili, e non perché 'non tutela i bambini'.
Il problema è che in Italia c'è il Vaticano e ci sono posizioni conservatrici fortemente radicate. Qui la Maggioranza si trova di fronte a un bivio. Fare un salto e decidere per Unioni civili e stepchild adoption. Ovvero un gesto coraggioso che farà venire il male pancia a qualcuno ma che ci porterebbe nel futuro e nella tutela dei diritti di tutti. Oppure stralciare la stepchild (o modificarla nell'affido rinforzato) e muoversi per portare a casa almeno le Unioni Civili. E dei bambini se ne parlerà la prossima volta. È certo, comunque, che una legge va fatta. E che da qui non si torna indietro. Ma qualunque sia la decisione, per favore, non usiamo i bambini come scudo ideologico.
@AdriSantacroce