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Politica
Vaccino, nessun obbligo per tutti. Ecco che cosa deciderà il governo

Mentre in Parlamento inizia l'iter del primo decreto Green Pass, quello in vigore dai primi di agosto, con la Lega che ha chiesto al presidente del Consiglio Mario Draghi di non porre la questione di fiducia (si attende la risposta di Palazzo Chigi), cresce l'attesa per la riunione della cabina di regia che si terrà in settimana. A tenere banco è l'ipotesi (o minaccia, dipende dai punti di vista) del premier di scegliere la linea dura del vaccino anti-Covid obbligatorio per tutti (al momento sopra i 12 anni). In realtà, secondo quanto Affaritaliani.it ha appreso da fonti qualificate di governo e di maggioranza, la soluzione dell'obbligo per legge della vaccinazione per tutta la popolazione viene esclusa.

Al momento non esiste in alcun Paese europeo e occidentale ma soltanto in nazioni come il Tagikistan, il Turkmenistan, l'Indonesia e la Micronesia. Dai partiti dell'esecutivo spiegano che quelle parole di Draghi in conferenza stampa, così come l'appello molto chiaro del Presidente Sergio Mattarella di ieri, servono più come mossa mediatica e psicologica per spingere il maggior numero di persone a decidere di vaccinarsi (in particolare gli over 60 ancora senza nemmeno una dose) e non a preparare il terreno per l'introduzione dell'obbligo per legge.

Resta comunque l'ipotesi dell'imposizione per alcune categorie, come è stato per gli operatori sanitari, anche se - sempre fonti di maggioranza - spiegano che non è facile introdurre una misura di questo tipo solamente in Italia. La strada potrebbe quindi essere quella di una decisione a livello di Unione europea, anche in tempi brevi, che stabilisca quali categorie dovranno sottostare all'obbligo della vaccinazione. Si tratta delle stesse categorie per le quali verrà esteso l'obbligo di avere il Green Pass (quindi fare la vaccinazionae), quindi chi lavora in bar, risoranti, pizzerie, piscine, palestre, cinema, teatri, musei, fiere. Da valutare l'estensione del Green Pass obbligatorio anche ai lavoratori delle aziende private (per questo è in programma un incontro Confindustria-sindacati) oltre a coloro che lavorano nel pubblico (praticamente certo). Per quanto riguarda la terza dose, è ormai certo che non appena ci sarà il pronunciamento ufficiale di Ema e Aifa anche in Italia verrà somministrata a partire probabilmente dagli over 70, iniziando con le persone che già soffrono di una o più patologie (e quindi maggiormente fragili).

L'obiettivo sarebbe quello di iniziare in autunno prima che arrivino il freddo e il gelo dell'inverno, fattori che stando agli esperti tendono a incrementare la diffusione del coronavirus. Anche per la fascia di età 5 o 6 anni fino a 12, al momento esente dalla vaccinazione, si attendono i pronunciamenti delle autorità sanitarie preposte, europea e italiana. Difficilmente, se ci sarà l'ok, la vaccinazione scatterà prima del 2022. Alla fine, concludono fonti di maggioranza, a decidere sarà Draghi in persone, ma nell'esecutivo - e non solo nella Lega - sono convinti che non si arriverà all'obbligo della vaccinazione per tutti.

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