Vendola ad Affaritaliani.it: “Lascio una Puglia orgogliosa di sé"
Nichi Vendola, oggi alla Bit in corso alla fiera di Rho (Milano), traccia un bilancio dei suoi due mandati da presidente della Regione Puglia. Intervistato dal direttore di Affaritaliani.it, Angelo Maria Perrino, snocciola dati confortanti sulla sua Regione: "Siamo passati da una condizione di marginalità assoluta a una di attore centrale nell'economia turistica nazionale. I turisti che hanno usato l'aereo per venire in Puglia sono passati da un milione e 800mila nel 2005 a oltre 8 milioni". Che Puglia lascio? "Una Regione orgogliosa di sé, con tanti problemi ancora, però consapevole del ruolo che può ricoprire nel Mediterraneo e in Europa". E sul suo futuro...
La Bit è uno dei passaggi chiave di questa Puglia che nel turismo ha un trend straordinario..
"La Bit è stata in questi anni il termometro che ha misurato la nostra febbre, le nostre ambizioni e anche la nostra capacità di passare da una condizione di marginalità assoluta a una di attore centrale nell'economia turistica nazionale. I dati confermano le mie parole: un 8,5% in più di turismo straniero. In generale un quinto dei turisti vengono dall'estero".
Grazie anche agli accordi che lei ha fatto con le compagnie aeree low cost...
"Siamo passati da un milione e 800mila passeggeri nel 2005 a oltre 8 milioni. Abbiamo lavorato sulle infrastrutture, sui vettori, sul marketing, abbiamo professionalizzato le arti e i mestieri del turismo per uscire da una condizione pre-moderna di operatori turistici improvvisati. Siamo entrati in un mercato mondiale con l'ambizione di sentirci protagonisti alla pari. Abbiamo saputo catturare l'attenzione di buyers sempre più importanti".
Grazie a quali politiche?
"Questo risultato però ha a che fare anche con la cura del territorio e con la politica legata alla coscienza di ciò che siamo, di ciò che abbiamo e di quello che dobbiamo tutelare e valorizzare. Credo siano tante le attività che portano a fare buon turismo: come la conoscenza della costa e del territorio rurale".
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Come i biscotti di Ceglie Messapica?
"Sono meravigliosi. A Ceglie siamo nel cuore di una micro civiltà: sia per i sedimenti archeologici e i beni culturali, sia per una dieta mediterranea tra le migliori in assoluto".
Lei ha sempre detto che Terlizzi, sua città natale, è il luogo in cui si mangia meglio in Puglia. Conferma?
"A Terlizzi, si mangia molto bene, ma riconosco che la varietà delle cucine pugliesi raccontano i riverberi nel lungo periodo delle dominazioni arabe, sveve, normanne e angioine. Questa varietà fa della cucina pugliese una cosa particolarissima per varietà e delicatezza. E' una delle cucine più equilibrate del Mediterraneo per delicatezza e ricchezza. E' appetibile sia per un vegetariano, sia per un carnivoro".
Che Puglia ci lascia in eredità?
"Presenteremo un bilancio sociale di tutto quello che abbiamo fatto non solo nel turismo, nella cultura e nelle politiche giovanili ma anche nella politica industriale".
Ad esempio?
"Tra qualche settimana Grottaglie diventerà un aeroporto industriale legato alla ricerca e alla produzione tra i più importanti d'Europa. In generale abbiamo movimentato la scena economica uscendo fuori da una condizione gelatinosa, di attori economici sempre in attesa di ricevere soccorso. Abbiamo immesso risorse pubbliche e abbiamo saputo spendere i fondi comunitari meglio di qualunque altra Regione in Italia. Ad oggi abbiamo tre miliardi di euro di investimenti privati sul territorio pugliese. In definitiva, lascio una Puglia orgogliosa di sé, con tanti problemi ancora, però consapevole del ruolo che può ricoprire nel Mediterraneo e in Europa".
Che cosa farà dopo la fine del mandato?
"Tornerò a scrivere filastrocche".