Faccia a faccia Renzi-Verdini. A rischio il patto del Nazareno
Di Alberto Maggi (@AlbertoMaggi74)
Incontro a sorpresa a Palazzo Chigi tra il premier Matteo Renzi e Denis Verdini, senatore di Forza Italia vicinissimo a Silvio Berlusconi. Al centro del colloquio - confermato da fonti di governo - il percorso parlamentare sulle riforme istituzionali. Il nodo è quello dei tempi. Il governo ha accelerato sul nuovo Senato e non intende in alcun modo frenare. Forza Italia, però, continua a chiedere che la legge elettorale venga approvata prima della revisione di Palazzo Madama.
Dal canto suo l'ex sindaco di Firenze potrebbe anche accettare le richieste azzurre, ma la minoranza interna del Partito Democratico e il Nuovo Centrodestra di Alfano sono stati chiari: Italicum solo dopo la riforma del Senato. E quindi il patto del Nazareno siglato tra Renzi e Berlisconi rischia di naufragare non sul merito delle riforme - sul quale l'accordo c'è e tiene - ma sui tempi dell'approvazione delle riforme. Il presidente del Consiglio deve già fare i conti con i mal di pancia interni al suo partito e non può correre altri pericoli. A Palazzo Madama i numeri sono risicati e si rischiano imboscate sia sulla legge elettorale sia sul Senato.
Ecco perché il premier - obtorto collo - è costretto a rispondere picche al leader di Forza Italia (attraverso Verdini). Non si può parlare di rottura, probabilmente ci saranno altri incontri e altri contatti nei prossimi giorni, ma la tensione è alta e il cammino bipartisan delle riforme traballa. Nel merito l'intesa tiene. Niente preferenze (e niente alternanza di genere) sull'Italiacum e ok anche da Berlusconi a un Senato non elettivo (magari con qualche correttivo come l'esclusione dei sindaci dal plenum). Il problema, appunto, sono i tempi. L'unica soluzione poteva essere il cammino parallelo di Italicum e riforma del Senato, ma dalla minoranza del Pd arriva un secco no anche a quest'ipotesi di compromesso: la legge elettorale dopo. Staremo a vedere.