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Politica
Virus in Italia, arriva serie Netflix: trattative col Quirinale per i diritti

Di Tiziano Zarantonello

Con l'inizio della Fase 3 si scopre che c’è un’altra corsa oltre a quella per il vaccino a cui le grandi potenze stanno prendendo parte, quella per i diritti tv dell’epidemia italiana. Lotte di potere, intrighi, decreti feroci: le case di produzione sanno che ciò che è accaduto in Italia rappresenta un’Odissea imperdibile, che pare scoppiata apposta per essere distillata in puntate. La Presidenza della Repubblica, con la quale Netflix è in trattative avanzate, ha un funzionario che va nello stesso club scambisti frequentato dai redattori di Affaritaliani. Siamo dunque in grado di rivelare quali saranno i personaggi della serie.

Giuseppe Conte

C’è chi dice che il suo personaggio si ispiri a Winston Churchill, chi a un Crispy McBacon. Durante le sue dirette ordina di inserire impercettibili fotogrammi di Salvini sudato, per ricordare all'inconscio del telespettatore che poteva andargli peggio. Epica la battaglia sul Recovery Fund nella quale grazie a un’alabarda sembra avere la meglio su Christine Lagarde, ma si tratta di un effetto speciale: in realtà ha ipotecato le Marche.

Nicola Zingaretti

Dopo aver liquidato il coronavirus come “un allarme infondato”, i tg decidono di tutelarlo trasmettendo le sue immagini sempre con l’audio azzerato. Si ammala alla prima puntata e per quindici giorni solo Gianni Cuperlo si offrirà di andare a fargli la spesa. Acquista 7 milioni di mascherine a 35 milioni di euro, ma con la febbre a 39: ancora adesso non si sa dove siano finite. Difenderà il suo operato denunciando la scarsa affidabilità di Amazon Prime.

Attilio Fontana,

La paura di essere stato infettato gli fa indossare la mascherina a mo’ di bandana e anche il tampone pare abbia conosciuto un percorso poco appropriato. Non visita le RSA per il timore di esservi trattenuto, sul cellulare ha lo sfondo di Formigoni. Eletto nel 2018 per “difendere la razza bianca dagli immigrati” non riuscirà a difenderla nemmeno da Giulio Gallera, nonostante l’aiuto di Emergency.

Giulio Gallera

Per la prima volta con un ruolo da protagonista, ha l’eterna espressione di un lemure che ignora di assomigliare a Giulio Gallera. In piena emergenza lascia intendere che ha buone chance di diventare nuovo sindaco di Milano, forse sovrastimando i danni cerebrali che il Covid lascia nella popolazione. L’indice di contagiosità calcolato per questo personaggio è di R2, significa che una sua delibera può infettare fino a 200.000 persone.

Roberto Burioni

Protagonista incontrastato e star della prudenza, stranamente non si pronuncia mai contro la riapertura dei locali notturni: una sua ospitata in discoteca infatti può costare fino a diecimila euro. Nell’ultima puntata si scopre perché lui, Maria Rita Gismondo e Fabrizio Pregliasco non appaiono mai contemporaneamente: sono la stessa persona, con differenti fondotinta. Il Garante per l’infanzia ha chiesto di non trasmettere la scena in cui Burioni pratica un rapporto orale al suo ego.

Guido Bertolaso

Chiamato a gran voce da tutto il centro-destra, alla seconda puntata si ammala della stessa malattia che si sperava arginasse: la boria da centro-destra. Fa costruire un ospedale in Fiera perché a suo dire “suona bene”, ma nemmeno con gli sconti Groupon riesce a ottenere il tutto esaurito. Imbarazzato, è lui stesso a motivare la chiusura con una battuta: " bello, ma non ci sopravviverei".

Roberto Speranza

Si presenta alle conferenze stampa col terrore che i giornalisti facciano giochi di parole sul suo cognome, quando succede scoppia a piangere. Sapeva di avere le stesse probabilità di successo di un pezzo reggaeton cantato in tedesco, ci ha provato lo stesso. A chi gli imputa una gestione inconsistente dell’emergenza risponde che “io, su questo Governo, non ci volevo nemmeno salire”.

Luca Zaia

Nominato ai Golden Globe come miglior governatore leghista, è lui che trova il video della cinese che si mangia i pipistrelli, che scopre la natura artificiale del virus su un'etichetta scritta in piccolissimo, che sperimenta la terapia a base di clorochina macchiata Aperol. Forte di un consenso record, che gli ha permesso di imporre come assessore all’Ambiente il suo cavallo, si è detto favorevole al tracciamento degli astemi.

Vincenzo De Luca

Jep Gambardella dell’amministrazione campana reinterpretato alla Biagio Izzo, rivendica con superbia il potere di carbonizzare le feste. La paura è tanta che anche la Camorra si è dotata di un codice etico per evitare assembramenti durante le sparatorie. Già riconfermato per le prossime dieci stagioni, al suo doppiatore è garantita continua assistenza psicologica.

Beppe Sala

Irrompe nella serie ancor prima che questa parta per dire a tutti tranquilli che non parte. Invece parte. Alla grande. E lui si ritrova di botto a recitare il ruolo del poliziotto cattivo, quello che requisisce i gin tonic sui Navigli. Stacanovista, non si cambia la biancheria da inizio lockdown. Quando rimane solo, per scaricare lo stress, finge di essere a degli eventi glamour.

Matteo Salvini

Esordisce aggiungendo alla faccia da meme un paio di occhiali, nella speranza che il virus non lo riconosca. È lo stregone pasticcione che invoca un po' il cuore di Maria un po' Mario Draghi, finendo così per evocare un minotauro del tutto identico a Jole Santelli. In pieno lockdown viene sorpreso mentre tenta di fuggire dalla Lombardia travestito da napoletano.

Matteo Renzi

Amato dal pubblico quanto un colpo di tosse, tampona con fatica le crisi di astinenza da visibilità: fallito il tentativo di iniettarsi il vaccino sul pisello durante lo Show dei Record, gioca la carta del senatore-medium che messaggia coi morti di Bergamo grazie al 5G. Ci vorrà un’intera stagione prima che i 60 medici cubani riescano nell’impresa per cui erano stati chiamati in Italia: applicargli una camicia di forza.

Angelo Borrelli

Chi non guarda le serie tv perchè teme di affezionarsi troppo in questo caso rischia grosso, perché Angelo è un cucciolone. Fa quello che può e sempre con lo sguardo tenero di chi pagherebbe cifre importanti pur di non trovarsi sul pianeta Terra. Suo acerrimo nemico è Domenico Arcuri, che anni fa gli portò via Myrta Merlino al tavolo da gioco. Ama il miele, non sa pronunciare la parola Wuhan.

Domenico Arcuri

Sconosciuto persino al suo gatto fino a pochi mesi fa e quindi in odore di raccomandazione (Angelo Borrelli sostiene sia fratello della più famosa Manuela...), da vero commissario ha invece saputo farsi rispettare. Fissa il prezzo delle mascherine a 50 centesimi e per convincere anche i farmacisti più critici minaccia di portare l'Oki a 2 euro al chilo, come i fagiolini. Esaltato per occupare la stessa carica di Rex e Montalbano, ha ottenuto che tra le emoticon di Immuni ce ne siano almeno tre con la sua faccia.

Irene Pivetti

Apparsa per la prima volta in una serie trasmessa due repubbliche fa, era poi finita a interpretare ruoli minori vestita in lattex con Platinette. Un bug nella sceneggiatura le ha permesso di raggiungere i giorni nostri e fatturare di botto 30 milioni di euro. Nella seconda stagione tenterà di piazzare sul mercato seicentomila bottigliette di disinfettante, tutte riempite con la sua saliva.

Buona visione

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