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Politica
Whirlpool, Di Maio: “Pronti a revocare tutti gli aiuti”

"La cosa importante da dire è che lo Stato non si può permettere che una multinazionale americana venga qui ad ottobre, firmi un accordo e poi dopo 7 mesi decide di mettere per strada 450 persone soprattutto se questa multinazionale ha preso negli ultimi anni cinquanta milioni di euro di incentivi e gliel'ho detto chiaramente al tavolo o entro sette giorni portano la soluzione per lasciare aperta quella azienda e far lavorare 450 persone o noi li togliamo i soldi che hanno preso dallo Stato. Gli blocco quelli che gli stavamo per dare e gli tolgo quelli che gli abbiamo dato con alcuni strumenti che dovevano servire a creare più lavoro in più occasioni per le imprese". Così il vicepremier Luigi Di Maio rispondendo alle domande dei giornalisti al termine del tavolo con l'azienda americana Whirlpool. 

"Stiamo parlando di almeno, solo per iniziare, circa 15 milioni di euro ma voglio dirvi anche che sul taglio degli incentivi questa impresa stava per avere anche altri soldi che lo Stato le stava dando sulla base di un accordo ma se questo accordo non si rispetta e si pensa di poter chiudere dall'oggi al domani uno stabilimento con 450 persone che possono essere mio zio, mio fratello, un mio amico, tutte persone che possono finire per strada e allora lo Stato non ci sta, attenzione. - continua Di Maio - Queste persone sono venute al Ministero a firmare un accordo 7 mesi fa e in 7 mesi non si cambiano le carte in tavola quando ci si è impegnati per 3 anni a portare commesse dalla Polonia in Italia e far lavorare i cittadini italiani. Su questo ci faremo rispettare e fra sette giorni massimo mi aspetto nuovo tavolo con una soluzione da parte loro perché noi le soluzioni e le abbiamo già date. Ci abbiamo messo i soldi degli italiani in questi insediamenti produttivi e ce li riprendiamo".

Whirlpool, Di Maio: "Da 2014 azienda ha preso 27 mln fondi pubblici"

Dal 2014 a oggi la Whirlpool ha preso 27 milioni di fondi pubblici. Così, secondo quanto riferiscono fonti sindacali presenti all'incontro in corso al Mise, il ministro Luigi Di Maio nella discussione al tavolo di crisi convocato per chiedere il rispetto del piano aziendale firmato ad ottobre. 

“Lo Stato si farà rispettare”

“Lo Stato si farà rispettare. Si sono firmati accordi ben precisi, state creando un precedente gravissimo. Dovete rispettare le istituzioni e i lavoratori. Io sono e sempre sarò al loro fianco. Siamo disposti a impegnarci ancora di più con l’azienda per trovare una soluzione”.

“Non mollo. Con M5s non si prendono in giro lavoratori”

"Io non mollerò mai. Con il Movimento 5 Stelle al governo non si prendono in giro né lo Stato né i lavoratori. Grazie alle donne e agli uomini della Whirlpool arrivati al Mise da Napoli". Lo scrive  il ministro dello Sviluppo economico e del Lavoro, Luigi Di Maio su Facebook.

“Pronti a revocare tutti gli aiuti”

“Se non si rispettano accordi pronti a revocare tutti gli aiuti che sono stati dati”. Lo avrebbe detto il Ministro dello sviluppo economico, Luigi Di Maio al tavolo con i rappresentanti della Whirlpool.

Whirlpool, Uilm: presa posizione Di Maio aiuta battaglia sindacale

“Abbiamo apprezzato molto la decisione con cui il ministro Di Maio ha chiesto a Whirlpool il rispetto degli accordi presi in sede istituzionale il 25 ottobre 2018 e ha rammentato che potrebbe essere chiesta la restituzione fino a un massimo di 16 milioni di euro in passato ricevuti come incentivi nonché sbarrata la strada al contratto di sviluppo che è stato chiesto dalla Azienda nelle Marche. Speriamo che una battaglia comune del Sindacato e del Governo possa salvare lo stabilimento di Napoli e più in generale la presenza di Whirlpool in Italia”. Lo dichiara Gianluca Ficco, segretario nazionale Uilm responsabile dei settori auto e elettrodomestici, dopo l’incontro tenutosi con la direzione aziendale al ministero dello Sviluppo economico, presieduta da Luigi Di Maio e a cui hanno partecipato le Regioni interessate. 

“Whirlpool - spiega il sindacalista - non solo minaccia di chiudere Napoli, ma temiamo che stia venendo progressivamente meno ai suoi impegni anche altrove, ad esempio a Siena dove ancora non si vedono le azioni necessarie a incrementare i volumi produttivi e a Fabriano dove si stanno delocalizzando numerose funzioni di staff. Oggi la Direzione aziendale è stata molto ambigua, ma le sue piuttosto che aperture sono sembrate meri eufemismi, ad esempio quando ha parlato di ‘riconversione’, anziché di chiusura, o quando ha detto di essere intenzionata a cercare ‘soluzioni’, senza però specificare quali possano essere. Anche per questo abbiamo apprezzato che il Ministro abbia accolto la nostra richiesta di contattare la Direzione americana prima di riconvocare il tavolo nei prossimi giorni. Intanto a Whirlpool chiediamo di sospendere ogni azione per non aggravare ulteriormente la situazione. Se basterà - conclude Ficco - la possibilità di chiedere a Whirlpool la restituzione di passati incentivi, ben venga; ma se ciò non sarà sufficiente, allora è il caso di adottare misure più severe e anche di varare altre e più dure leggi che colpiscano gli atteggiamenti predatori di quelle imprese che non dimostrano alcuna responsabilità sociale, similmente ad altri paesi come la Francia che sono con noi nell’Unione europea ma nondimeno hanno normative efficaci per scoraggiare le chiusure”.

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