Zaia contro la nuova Lega di Tosi
Il presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, non rifiuta l'idea che la Lega Nord debba prima o poi andare oltre se stessa, come ha chiesto Flavio Tosi tre giorni prima del voto, ma invita a partire dai contenuti. "Che il partito debba diventare sempre più 'lobby del Nord' l'ho detto anch'io a Maroni, in tempi non sospetti, ma le case si costruiscono dalle fondamenta, non dal tetto. Partendo dai contenuti, discussi e articolati sui territori, non da un contenitore che non si capisce di che tipo dovrebbe essere: federalista, autonomista, indipendentista, nazionalista come la Csu bavarese?".
Un modello, quello del partito centrista tedesco, che per Zaia "non funziona: la Csu è la costola federalista di un partito nazionale, la Cdu, e l'anno scorso ha persino perso 19 punti e l'egemonia che deteneva dal 1949". Quanto ai contenuti devono essere, a suo parere, "quelli di un partito identitario e territoriale, di cui il Nord ha bisogno", compresa, per esempio, l'esigenza di "non ghettizzare i gay. E sulla fecondazione assistita ho fatto in Veneto una legge che la rende gratuita per tutte le donne fino a 50 anni. Me ne hanno dette di tutti i colori, per questo" ha detto in un'intervista al settimanale l'Espresso nel numero in edicola domani.
L'ex ministro dell'Agricoltura critica però Tosi anche per i tempi e gli interlocutori della sua iniziativa neoleghista: "Non puoi andare a vendere un detersivo e tre giorni prima che la gente lo acquisti dichiarare che bisogna guardare oltre perché fra un mese ne esce uno che lava ancora più bianco". Poi c'è la questione del revival Dc: "Quegli ex democristiani rimasti come riserva indiana hanno certo diritto a tutto il rispetto, ma va pur detto che nel '92 è sulle loro disgrazie, a volte non meritate, che noi Lega abbiamo costruito le nostre fortune: prima di incontrarli in quel modo sarebbe stato il caso di discutere nella Lega se era il caso di farlo e per dirgli cosa" ha concluso Zaia.