800 Martiri d'Otranto
Antonio Primaldo e Compagni

Dischiudete gli occhi, cari fratelli eroici nel Signore, ridestatevi! In questa mattinata di maggio romano, il sole splende ma non abbacina la vista.
Suonano a festa le campane della Casa di Pietro, espandono rintocchi speciali, di letizia e, soprattutto, dedicati a noi.
Sì, giacché, oggi, è la nostra Pasqua culminante, la consacrazione dei nostri umili nomi alla gloria universale dei credenti cattolici.
Intorno e su di noi, non più schiere armate, catene e scimitarre, bensì cortei di verdi palme e distese d’argentei ulivi.
Si trovano lontane, assai lontane da qui le onde cristalline dell’amata patria terrena che ci dette i natali, ma, nella circostanza, sembra che gioiscano anche loro, raggiungendoci e lasciandoci udire il loro sciabordio leggero.

Disponiamoci, ora, alla carezza benedicente del successore di Simon Pietro, appena arrivato, con un pensiero d’affetto pure all’indirizzo del Pastore che l’ha preceduto e che, come suo ultimo atto, ha voluto decretare quest’evento in nostro onore.
Vostro Antonio Primaldo Pezzulla
ps. (la lettera immaginaria del neo Santo Antonio Primaldo Pezzulla è stata redatta da Rocco Boccadamo).