PugliaItalia
Ansaldo, Lettieri e Loizzo
'Si faccia fronte comune'
"Ansaldo, chiude lo stabilimento di Gioia del Colle dal 10 aprile, licenzia 197 persone e porta nei paesi low cost, dove il costo del lavoro rispetto all'Italia è di 10 euro all'ora contro i 38 italiani, le nuove commesse che pure, come rivelano i resoconti dei sindacati di categoria, sono sostanziose. Inquietante la notizia, arrivata dopo anni di rassicurazioni", lo dichiara in una nota Luigi d'Ambrosio Lettieri, caporguppo FI 12^ Commissione Senato.
"Inaccettabile il fatto - continua Lettieri - che tutto si consumi senza che il governo italiano, sino ad oggi, abbia sentito il dovere di attivare una credibile ed efficace politica industriale per evitare che questo potesse accadere da una parte, limitandosi semplicemente ad affrontare, spesso in modo assolutamente inadeguato, le emergenze".


"Dall'altra parte, di procedere con un monitoraggio serio e continuo dei processi di riposizionamento di multinazionali che, dopo aver comunque preso a mani basse dal territorio, soprattutto in termini di professionalità, hanno determinato le fortune di queste aziende, che oggi liquidano 197 lavoratori come se niente fosse."

"Il Ministero dello Sviluppo Economico - aggiunge poi il senatore di Forza Italia - deve intervenire immediatamente. Invito tutti i parlamentari pugliesi a fare fronte comune perché il governo si occupi adeguatamente del caso. Aprile è alle porte. Anzi. è ieri. Dal canto mio, presenterò subito una interrogazione urgente ai ministri competenti per sapere cosa intendano fare e sollecitare l'apertura immediata di un tavolo tra le parti. Ma è altrettanto indifferibile che il governo si occupi veramente di politica industriale e pianifichi, come chiediamo da tempo, un piano straordinario del lavoro".


In sintonia con quelle di d'Ambrosio Lettieri la dichiarazione di Mario Loizzo, consigliere regionale PD: "La decisione di Ansaldo caldaie, di dismettere con motivazioni inaccettabili le attività nello stabilimento di Gioia, collocando in mobilità circa 200 lavoratori, è grave ed insensata".
"Nel panorama della desertificazione industriale che sta colpendo anche la nostra regione, con le crisi dell’Ilva, dell’OM e della Breda, tanto per fare alcuni esempi - aggiunge Loizzo - questa decisione colpisce il lavoro e l’economia di una intera comunità. Ferma restando la volontà del Governo regionale di assistere concretamente e in ogni fase della vertenza i lavoratori di Gioia del Colle, è necessario lavorare per allargare il fronte a sostegno della vertenza, impegnando la città e le sue organizzazioni sociali ed istituzionali".
"Il Ministero dello sviluppo economico - conclude - deve convocare con urgenza le rappresentanze sindacali, aziendali ed istituzionali, per impedire l’ennesimo disastro sociale nella nostra regione".
(gelormini@affaritaliani.it)