La Commissione Europea al centro di attacchi e 'bacchettate', sia da destra che da sinistra, sul fronte finanziario: dopo la Sentenza TERCAS (che riguarda anche le vicende controverse della Banca Popolare di Bari) della Corte di Giustizia Europea, e sul fronte sanitario: per l'eccessivo condizionamento causato dalle multinazionali del farmaco alla lotta pandemica attraverso i vaccini e la lentezza delle forniture.
A commentare la Sentenza Tercas è il co-presidente del gruppo europeo ECR-Fratelli d’Italia, Raffaele Fitto: “Quale sarebbe stato il destino della Banca Popolare di Bari se sette anni fa l’Antitrust UE non avesse bloccato i 295,14 milioni di euro del Fondo interbancario, definendoli aiuti di Stato, e quindi lasciando, di fatto, la BpB sola nell’acquisto della Tercas. Un acquisto per altro sollecitato dalla Banca d’Italia? Al netto delle vicende giudiziarie, il crac sarebbe stato evitabile?"
“Sono domande che pesano come un macigno - ha sottolineato Fitto - non solo sull’istituto bancario barese, ma su tanti azionisti e piccoli risparmiatori hanno perso tutto e sui lavoratori il cui futuro è a rischio. Ma in generale su un tessuto economico-produttivo che è stato travolto dalle vicende della BpB, ora che la Corte di Giustizia Europea ha sancito che non erano aiuti di Stato".
“Dopo anni anche la giustizia europea ha sancito ciò che Fratelli d’Italia sostiene da tempo, ovvero che la gestione delle crisi bancarie da parte della Commissione europea è stata disastrosa e poco attenta a quello che erano le peculiarità territoriali! L’utilizzo del Fondo Interbancario - ovvero risorse delle banche stesse - per ricapitalizzare alcune banche in crisi e procedere alle successive fusioni non era un atto illegittimo e probabilmente avrebbe tutelato in modo decisivo i risparmiatori.
“Adesso chiediamo che le responsabilità politiche e non solo politiche - ha concluso Fitto - emergano chiaramente e che i risarcimenti siano rapidi è soddisfacenti per tutte le banche coinvolte".
Solo pochi giorni fa, durante la seduta plenaria del Parlamento Europeo, a Bruxelles, la capogruppo della sinistra in quel consesso, Manon Aubry, aveva attaccato la gestione della presidente della Commissione Ursula Von Der Leyen, sulla questione ritardi vaccini e condiziamenti subiti dalle multinazionali del farmaco. Il video dell'intevento impazza su tutti i social.
Le contestazioni secche e incisive della giovane parlamentare francese del partito France Insoumise sembrerebbe aver riavvicinato la sinistra estrema agli euroscettici, e trovato sostenitori anche in Italia.
"Siamo in grado di imporre restrizioni incredibili alla libertà dei nostri concittadini - ha tuonato Manon Aubry - ma siamo totalmente incapaci di imporre alcun tipo di regole alle aziende farmaceutiche".
(gelormini@gmail.com)
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