Bari, accordo Confindustria e CNR
Nanotecnologie per l'agroalimentare

Utilizzare la fibra di carbonio non solo nell’aeronautica, ma anche per fabbricare mobili ultra leggeri o impiegare le nanotecnologie per depurare le acque reflue dell’agroalimentare: ecco alcune delle idee innovative che potrebbero prendere corpo nelle aziende baresi grazie all’accordo nazionale Confindustria-CNR, i cui primi risultati sono stati presentati nella sede di Confindustria Bari e BAT, prima tappa di un road show che attraverserà tutta l’Italia.
Alla presentazione hanno preso parte, tra gli altri, Paolo Annunziato, Direttore Generale del CNR, Michele Vinci presidente di Confindustria Bari e BAT, Domenico Favuzzi presidente di Confindustria Puglia, Nicoletta Amodio responsabile Area Politiche Territoriali, Innovazione ed Education di Confindustria. A dar voce ai settori produttivi della provincia barese sono intervenuti: Guido Santilio presidente sezione legno e arredo, Francesco Divella presidente della sezione agroalimentare, Cesare De Palma e Antonio Sacchetti vicepresidenti della sezione meccanica.
L’evento per presentare e illustrare l’accordo nazionale che, lo scorso febbraio, Confindustria e CNR hanno stretto con l’intento di facilitare il trasferimento tecnologico dal mondo della ricerca a quello delle imprese. Per dare attuazione sul territorio pugliese all'accordo nazionale, la Commissione Innovazione di Confindustria Bari e BAT, presieduta da Domenico Favuzzi, ha condotto i ricercatori del CNR in visita a una decina di aziende locali dell’agroalimentare, della meccanica e dell’arredo. Ha poi portato gli imprenditori a ricambiare la visita presso i numerosi laboratori del Consiglio Nazionale delle Ricerche presenti in Puglia. In questo modo gli imprenditori hanno potuto farsi una idea più precisa del know how e delle tecnologie che il CNR può offrire alle loro aziende, mentre i ricercatori hanno potuto conoscere meglio i bisogni di innovazione espressi dal mondo produttivo.

Da questo confronto sono scaturite interessanti ipotesi di innovazione industriale, come la possibilità di impiegare anche nel settore dell’arredo e non solo nell’aeronautica la fribra di carbonio. “Il CNR studia la fibra di carbonio per i suoi impieghi nel settore aeronautico. Parlando con i ricercatori ci siamo resi conto che potremmo utilizzarla anche nella produzione di mobili ultraleggeri, che comportano minori costi di trasporto e minore impatto ambientale", racconta Guido Santilio, presidente della sezione legno e arredo di Confindustria Bari e BAT, che ha partecipato e coordinato gli scambi di visite fra CNR-imprese.
"Le conversazioni con gli esperti del CNR sono state molto utili. Hanno messo in luce - continua Santillo - come alcune tecnologie, studiate per determinati fini, potrebbero trovare altri impieghi nelle nostre aziende. E’ il caso ad esempio di alcune nanotecnologie che, pensate per altri scopi, potrebbero essere utilizzate nell’industria agroalimentare per trattare le acque reflue, con un bel vantaggio per l’ambiente.”

"La novità dell’azione che abbiamo portato avanti è quella di aver aperto un dialogo dal basso, partendo cioè dalle esigenze pratiche delle imprese per cercare risposte nei laboratori del CNR - ha poi spiegato Domenico Favuzzi presidente di Confindustria Puglia nel corso dell’incontro - è uno sforzo che sta portando buoni risultati e che intendiamo estendere presto da Bari al resto della Puglia”.
“Il CNR ha un incredibile capitale di conoscenza ancora poco conosciuto dalle imprese e le imprese hanno capacità di innovazione poco note al mondo scientifico. Stiamo cercando di far dialogare di più queste realtà per accrescere la competitività della nostra economia. La Puglia è una delle regioni dove il CNR è più presente, con una grande concentrazione di uomini (circa 600) e di sedi“, ha detto Paolo Annunziato Direttore Generale del CNR, che ha sottolineato come anche grazie a questa presenza capillare, il Consiglio nazionale della ricerca può “partire dalle esigenze pratiche di innovazione di prodotto e di processo delle aziende, per svolgere anche un ruolo pro-attivo” e guidarle verso un crescita competitiva.
(gelormini@affaritaliani.it)