Bari, Mafia nell'edilizia
Nuova raffica di arresti
Nuovo colpo ai clan mafiosi che gesticono il controverso mercato dell'edilizia e ne impongono le regole micidiali. Sono decine gli arresti eseguiti dai Carabinieri a carico di presunti componenti il clan mafioso Di Cosola. Tra gli arrestati un imprenditore edile a cui viene sequestrata l'azienda.
L'operazione è definita dai militari un "colpo mortale" al clan ai cui beni vengono apposti i sigilli. L'indagine ha ricostruito anni di egemonia in settori vitali dell'economia, soprattutto in quello dell'edilizia: dove al centro dell'attività malavitosa resta l'imposizione mafiosa dell'acquisto del cemento di bassa qualità.
Dopo un primo affondo, nel febbraio scorso che portò all'arresto di 9 persone (due delle quali erano già detenute) tutte appartenenti allo stesso storico clan Di Cosola per estorsioni ai cantieri, pizzo e imposizione forniture scadenti (controllo totale nelle zone di Carbonara, Ceglie del Campo, Bitritto, Modugno e altri comuni ), i 64 arresti e lo smantellamento odierno del clan, che controllava anche il mercato delle slot machine, dei video poker e della droga.
Pizzo di 100 euro mensili per ogni macchinetta che, moltiplicati per i numerosi locali taglieggiati, facevano migliaia di euro al mese per ogni comune della provincia barese nel quale il clan imperava. Arrestate anche le donne del clan, che si occupavano della contabilità. Colpito anche il tesoro della holding mafiosa con il sequestro di beni per milioni di euro, tra cui: 23 immobili, 19 terreni, 80 conti correnti, 2 cassette di sicurezza, 15 autoveicoli e 4 società.
Sullo sfondo anche il consolidato controllo del mercato della droga da parte della parallela associazione finalizzata al traffico di stupefacenti: 250 gli episodi di spaccio documentati nel corso dell'indagine.