Condanne malasanità
Decaro: "Sono estraneo"

Bari – Sette condanne e una assoluzione. È la richiesta formulata dal procuratore aggiunto del Tribunale di Bari, Giorgio Lino Bruno, al termine della requisitoria del processo che segue il filone della malasanità pugliese, lo stesso che travolse l’ex assessore regionale alla Sanità Alberto Tedesco.
Volto più noto della tornata è Antonio Decaro, ex capogruppo democratico in Consiglio regionale e approdato nella Capitale alle ultime Politiche, la cui vicenda giudiziaria si discosta ampiamente dal filone di riferimento in fatto di politiche della Salute, e per la quale ha chiesto il rito abbreviato, a differenza del padre Giovanni.
Un anno e 4 mesi la richiesta a suo carico con l’accusa di concorso in abuso d’ufficio, nello specifico gli si contesta l’aver intercesso presso Tedesco per raccomandare un proprio parente all’Arpa, l’agenzia regionale per la protezione dell'ambiente: "Ribadisco che sono completamente estraneo ai fatti che mi sono contestati e sono convinto che la mia innocenza verrà presto riconosciuta", commenta fiducioso il neo onorevole, spiegando che "é sempre stata mia intenzione aiutare e accelerare, per quanto possibile, il lavoro delle indagini per accertare al più presto la verità”.
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E quella a suo carico non è nemmeno la più gravosa delle richieste, se si conta che per gli altri imputati del procedimento che si celebra davanti al gup Marco Galesi, dirigenti e funzionari in particolare delle Asl di Bari e Foggia, i mesi di condanna salgono anche a 30, accusati a vario titolo di associazione per delinquere, abuso d'ufficio e falso, tanto che l’azienda sanitaria locale del capoluogo si è già costituita parte civile e ha chiesto il risarcimento danni con provvisionale di 20mila euro. Assoluzione chiesta, invece, per il funzionario Asl Giuseppe Borraccino.
Prossima udienza fissata per il 10 luglio, giorno in cui sono previste le arringhe degli avvocati degli imputati. Rito ordinario, invece, scelto dall'ex democratico Tedesco per il quale, congiuntamente agli altri 18 imputati dell’inchiesta, il dibattimento dovrebbe cominciare a luglio.