D’Ambrosio Lettieri, regole al Pdl
Candidato per Bari: modello Di Paola (di A. Gelormini)
Dovrà essere un kaos ri-generante quello che sta attraversando il Centrodestra, dopo la sofferta prova di fiducia al governo Letta, in una miscellanea di passi falsi (le dimissioni affrettate dei parlamentari), di legittime rivendicazioni per una pari dignità nel Governo, di conflitti, contese e auspicate regole, per un partito che oggi vive il confronto tra due anime, ma che comunque resta ancorato alla figura carismatica e guida di Silvio Berlusconi.
Al senatore Luigi d’Ambrosio Lettieri, Coordinatore Pdl Grande Città di Bari, il giardino zoologico affollato di falchi, colombe, pitoni e quant’altro provoca una sorta di soffocamento e di insofferenza, a cui prova a sfuggire - con un nutrito numero di colleghi di partito - inferendo un colpo d’ali e dando vita ai “laelisti”.
Il raggruppamento che, con Raffaele Fitto, intende recuperare le ragioni dell’unità interna, per far fronte al divaricamento emerso di recente, e riappropriarsi di un ruolo paritetico, nei confronti del Pd, nell’azione di sostegno al governo di larghe intese. Il tutto in quadro organizzativo all’interno del partito e della coalizione, che faccia perno su un articolato sistema di regole e definisca chiaramente ruoli e funzioni di ciascuno.
E’ necessario ribadire il principio fondamentale di legittimazione popolare, passaporto per qualsiasi funzione, utile anche a sostenere lo stesso segretario Alfano, in particolare nei momenti come quelli odierni di delicata e difficile transizione della vita politica del centrodestra. Così come, in parallelo, viaggiano le considerazioni di più stretto ordine politico che riguardano: modifiche costituzionali, riforma della giustizia e bipolarismo.

D’Ambrosio Lettieri è stato tra i primi a salutare impostazione e ragionamento con cui Mimmo Di Paola si è presentato alla città nel mettere esperienza, competenza e serietà a disposizione di un progetto. Ne apprezza il modello e metodo, con i quali il centrodestra intende affrontare, attorno al tavolo di concertazione, le procedure d’approdo alla scelta di un candidato rappresentativo delle diverse istanze, e nel contempo forte per vincere e soprattutto per governare. La decisione è in fase di definizione, pochi giorni ancora e poi l’annuncio.
A tal proposito, il programma sarà scritto a matita: proprio perché vorrà essere aperto al contributo più ampio di quanti, riconoscendone i comuni obiettivi, vorrà dare impulso alla sua carica riformatrice, attraverso l’azione partecipativa diretta e concertata.
(gelormini@affaritaliani.it)